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Il restauro del Castello di Punta Troia di Marettimo:
risultati preliminari delle indagini diasgnostiche
natura dei materiali lapidei e litoidi in opera nella fabbrica un campione di intonaco e uno di pietra da costruzione
e dalle differenti forme di degrado riscontrate al momento (appartenente alla tipologia apparsa più durevole e con il
del sopralluogo (Marettimo, 2 marzo 2006), sono stati migliore stato di conservazione), sono stati sottoposti ad
prelevati sedici campioni (siglati MRTTn) dai prospetti analisi porosimetrica mediante porosimetro a mercurio
ispezionabili sud-ovest e nord-ovest (Fig. 2). L’elenco dei (Carlo Erba 2000), al fine di definire la percentuale di
prelievi, la loro localizzazione e una sintetica descrizione porosità aperta totale (PHg) e la distribuzione del volume
della tipologia del materiale campionato e delle principali dei pori in funzione del loro diametro, come prescritto
forme di deterioramento su di esso osservate, sono dallo specifico documento Normal 4/80.
riportati di seguito in Tabella 1. Per la caratterizzazione Il numero di campioni prelevati e le indagini su di essi
mineralogico-petrografica delle pietre da costruzione eseguite, frutto di una ispezione conoscitiva preliminare,
(composizione, struttura, classificazione) campionate pur non essendo sufficienti a definire compiutamente la
ci si è avvalsi delle osservazioni in microscopia ottica situazione complessiva dell’edificio, si ritiene possano
(MO) con luce trasmessa di sezioni sottili standard e essere già molto utili a meglio orientare il futuro intervento
dei risultati dell’analisi diffrattometrica dei raggi X (XRD; conservativo.
Philips PW 1830: Cu K/Ni, 40 Kv, 20 mA) effettuata sul
tout venant dei campioni. Analisi chimiche mediante Risultati e discussione
cromatografia ionica in fase liquida (HPLC; Dionex DX- Caratterizzazione dei materiali lapidei
120), mirate a quantificare la presenza degli anioni Lo studio minero-petrografico condotto al microscopio
componenti i sali solubili eventualmente presenti polarizzatore, integrato dai dati ottenuti in diffrattometria
(Normal, 13/83), analisi XRD delle polveri ricavate dalla dei raggi X (Tab. 2), ha consentito di identificare e
sola superficie esposta dei campioni e analisi biologiche classificare correttamente i differenti litotipi impiegati
(AB) allo stereomicroscopio e su vetrino in soluzione nella fabbrica del castello. Tra questi figurano:
fisiologica, sono state invece le tecniche d’indagine - un calcare organogeno (# MRTT 1, 3), classificabile
impiegate per definire la composizione dei prodotti di come boundstone (Dunham, 1962; calcare biocostruito)
alterazione rinvenuti e la natura dei biodeteriogeni. Infine, la cui ricca frazione bioclastica si compone di stromatoliti,
alghe calcaree, bivalvi, anellidi e foraminiferi miliolidi
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