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Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna32 è composto dalle aree di interesse                                                                     CAPITOLO 1
come di seguito denominate: Monte Arci; Orani-Guzzurra-Sos-Enattos; Funtana Raminosa;
Argentiera-Nurra-Gallura; Sarrabus-Gerrei; Sulcis; Iglesiente; Arburese-Guspinese.
L’individuazione di aree non contermini si fonda sulla volontà di impostare un percorso di
valorizzazione a rete capace di rappresentare, attraverso itinerari tematici, le varie fasi della
storia mineraria dell’isola.
Delle otto aree individuate all’interno del parco l’area intitolata Argentiera-Nurra-Gallura33 è
localizzata in due aree geografiche distinte, la Gallura in particolare è caratterizzata per la
presenza di importanti cave storiche. L’area identificabile nell’Argentiera-Nurra, situata nella
Sardegna nord-occidentale, ha rappresento nel secolo scorso un importante distretto
metallifero; la Gallura, situata nella Sardegna nord-orientale, nasce per il riconoscimento del
ruolo svolto nella storia mineraria dall’attività di estrazione dei graniti, il suo inserimento
all’interno del Parco si basa sulla presenza di siti estrattivi storici di cava. La Gallura, rispetto
alle restanti aree, è il risultato del riconoscimento di siti puntuali. Il pregio del granito estratto in
Gallura era conosciuto infatti sin dai tempi dei Romani che lo scelsero per impiegarlo nelle
grandi opere monumentali, successivamente prese forma una vera e propria industria del
granito con le rilevanti cave presenti nell’isola di La Maddalena, di queste, la cava localizzata in
località Cala Francese è formalmente inserita all’interno del Parco. Il complesso processo di
valorizzazione ideato ha trovato delle difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi prefissati e nel
concretizzare le ricadute attese; a fronte del riconoscimento formale delle aree estrattive
l’attivazione dei processi di valorizzazione è risultata gravosa rendendo difficoltosa l’attuazione
del progetto del Parco. A tal proposito appare importante osservare che il Parco Geominerario
non risulta dotato di un Piano territoriale che dovrebbe agevolare il Consorzio del Parco
Geominerario34 nell’attuazione degli obiettivi di riconversione e valorizzazione delle
testimonianze della storia estrattiva e nella gestione dell’immenso patrimonio di archeologia
industriale presente all’interno delle aree del Parco.

1.6.6 L’attività di cava in Gallura (Sardegna)

L’attività di estrazione e utilizzo del granito in Gallura ha origini antiche, tale tradizione può
essere letta nel territorio sia attraverso i siti di cava dismessi e in attività che caratterizzano il
paesaggio gallurese sia attraverso le opere edilizie create dall’uomo nel corso dei secoli con
tale materiale. Il granito sardo della Gallura è stato ampiamente utilizzato per l’edilizia locale e
caratterizza molti dei centri storici di tale area geografica. In Gallura sono presenti sia siti

32 Le otto aree facenti parte del Parco comprendono complessivamente una superficie di 3.771 kmq e coinvolgono 81 Comuni.
33 La Gallura è stata individuata all’interno del Parco tramite il riconoscimento di alcuni siti puntuali all’interno di una delle otto aree che
compongono il sistema parco con alcune località ritenute significative sotto l’aspetto ambientale e storico che si trovano lungo le coste
settentrionali (Capo Testa, Golfo di Santa Reparata e Isola Marmorata), nell’isola di La Maddalena (Cala Francese) e nell’area di Olbia
(Ottelli, 2007).
34 La gestione del Parco è affidata al Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna il cui statuto è stato
emanato con Decreto 9 marzo 2004 “Emanazione dello statuto del Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della
Sardegna”.

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