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L’assetto strutturale delle isole Egadi è dunque il risultato della intensa deformazione tettonica che
ha interessato la catena Siculo-Maghrebide nell’intervallo Miocene sup.-Pleistocene; la loro
evoluzione tettonica si inserisce bene in quella più generale del segmento occidentale della Catena
siciliana che nel settore offshore viene comunemente indicato come “Thrust belt delle Egadi”.
Nel Miocene sup. la deformazione si sviluppa in un contesto collisionale con acme nel Tortoniano
superiore. Nelle isole Egadi si registrano ampie deformazioni che portano alla strutturazione e
all’embriciatura di corpi tettonici con la formazione di un thrust belt con geometrie di tipo “ramp-
flat” (Catalano et al., 1993; Fig. 3.2 ).
La direzione di trasporto tettonico delle falde, ricavata dagli elementi strutturali presenti alla base
del footwall del sole thrust riconosciuto nell’isola di Favignana, risulta essere NO-SE anche se
localmente (isola di Marettimo) si osservano movimenti di retroscorrimento (Abate et al., 1995).
Dalla fine del Miocene sino alla fine del Pliocene si ha un’intensa attività tettonica legata
all’apertura del Mar Tirreno secondo shear zone di direzione NO-SE e NE-SO (Boccaletti e
Tortorici, 1987).
L’apertura del Mar Tirreno causa nelle aree vicine deformazioni di vario tipo: il fronte della catena,
già strutturata, viene frammentato da faglie inverse NE-SO e tagliato obliquamente da faglie destre
orientate NO-SE (Finetti & Del Ben, 1986).In particolare, la fase di rifting determina, nelle isole
Egadi, importanti piani di taglio destro a direzione NO-SE, con strutture coniugate di direzione N-S
e strutture antitetiche E-O che tagliano le strutture mioceniche, crea nuovi fronti di accavallamento
e drag fold dovute alla deformazione di blocchi interposti tra faglie trascorrenti parallele.
Nelle aree in distensione si ha la formazione di bacini di pull-apart come nel settore orientale
dell’isola di Favignana, interamente colmato da depositi plio-pleistocenici (Abate et al. 1995). Nei
settori in compressione, invece, si generano strutture di espulsione (pop-up e flower structure) a
piccola e media scala.
Secondo questi Autori la deformazione continua anche nel Pliocene sup. generando nuovi piani di
thrust, alcuni dei quali con vergenza settentrionale che coinvolgono anche depositi pliocenici sia nel
settore occidentale della Catena siciliana che nelle isole Egadi.
Nel Pleistocene si hanno ancora movimenti orizzontali, si generano strutture plicative con assi
orientati NO-SE sia nei depositi mesozoico-terziari che in quelli pleistocenici.
I sistemi di fratture e faglie con spostamento orizzontale, orientati N-S e NE-SO, interessano anche
depositi tirreniani (isole di Marettimo e Favignana), testimoniando il perdurare di movimenti
orizzontali anche in tempi recenti.
Secondo Abate el al., (1996) l’intera isola di Favignana è caratterizzata da faglie sub verticali dirette
orientate in senso E-O e N-S; gli Autori distinguono a Favignana una tettonica compressiva

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