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Il S.B.P. è costituito da un’unità hardware situata a bordo della nave, che serve per l’acquisizione
dei dati, il controllo e la registrazione; ed un’unità sottomarina che può essere fissata alla chiglia
della nave oppure trainata da essa tramite un cavo coassiale. Questa seconda unità emette degli
impulsi di energia acustica ad intervalli regolari e riceve i segnali elettrici di ritorno che vengono
opportunamente registrati su carta da un registratore grafico e digitalizzati. Gli impulsi acustici
hanno una frequenza di 3.5 kHz.
I profili sismici che si ottengono vengono successivamente interpretati per ricavare informazioni
sulle geometrie, sulle successioni e sulle caratteristiche delle facies sismiche dei corpi geologici
riconosciuti, inoltre è possibile estrapolare valori quantitativi, quali lo spessore dei sedimenti o
l’entità di dislocazioni superficiali (Fig. 7.3).

                                          Figura 7.3 – Profilo sismico acquisito con S.B.P.

7.2.2 Sparker
La sorgente sismica di tipo Sparker (Fig. 8.4) permette di investigare le strutture del sottosuolo fino
ed oltre a 150-200 metri di profondità rispetto al fondo marino, ma con minor risoluzione. Come per
il sub-bottom, lo sparker rileva i caratteri del sottofondo marino sfruttando le riflessioni prodotte
ogni qualvolta le onde elastiche incontrano un’interfaccia fra corpi a diversa litologia o a diverse
proprietà fisiche. Si basa, quindi, sulla registrazione dei tempi di ritorno delle onde riflesse dal
sottofondo marino, in base alla diversa velocità di propagazione delle onde all’interno di esso. A
differenza del SBP, il contenuto in frequenza dell’impulso generato da una sorgente sismica di tipo
sparker varia tra 200 Hz e 2 kHz, questo permette di ottenere un profilo sismico a minore

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