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XVIII secolo quando l' isola apparteneva al Marchese
Pallavicino ( dal 1693 al 1874) di Genova. Questi infatti fece
venire da Caltanissetta un tale Antonio Li Volsi, con 4 figli,
al quale affittò la contrada " La Piana" affinché la coltivasse.
In poco tempo La Piana fu un rigoglio di frutta, verdura,
cereali e cotone. Ai Li Volsi seguirono i Canino, spagnoli,
che affittarono parte della contrada "Il Bosco", dove
coltivarono la vite, i fichi d'india, il grano e alberi da frutto.
Su questi esempi i favignanesi si dedicarono all' agricoltura,
soprattutto quelli che possedevano un pezzetto di terra o,
meglio ancora, una cava abbandonata. Si arrivò al punto che
Favignana era autosufficiente tranne che per il grano e
cominciò l' esportazione di limoni, cotone e pomodori.
Sebbene per due secoli l' agricoltura fu un' attività florida,
essa fu abbandonata, a causa anche della difficoltà di
irrigazione, dell’aleatorietà dei raccolti dovuta al vento e alla
salsedine che hanno spinto gli uomini a dedicarsi a lavori
meno faticosi.
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