Page 130 - D-Girolamo_Matranga
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PARTE               TER Z A.
                                  Itratinelle ſcuole : imparati dallaloro adoleſcenza a reg

                                  gergli,& a far mokra,dal ſapere con deſtrezza trattargli ,
                                  della loro cauallerią. Ciaſcuno il doſso del fuo coprì con
                                  ſella di velluto,ò di brocato; l.adornò con lucidimorſi,
                                  con terlefibbiesc puntali, con pettorali,e cinghiecolori,
                                  te,con ben forbite,ò dorate itaffe,e confrontali Icintillan
                                  ti, e pregiate piume [u'lcapo.
                                     I Regij .Conſiglieri ; il Pretore,iSenatori della Città, e
                                  i Diputati delRegno , a quali nonſi diede licenza di po.

                                  terea lor voglia mutar l'affiſanelveſtire , di nero orme
                                  ſino le veſti,ed i cappelletti rifecero: e ſotto le coghe cre,
                                  ſpe,& ondeggianti,vezzi d'oro aſcofero : con tal arte pe
                                  rò,che qualche parte di quelle traluceſse.Loro caualli,al.
                                  tresì apparecchiarono,piaceuoli, e ripoſati , con gualdrap
                                     di nero velluto ,che dalla ſchiena cadeuano.
                                 pe
                                     Il Maſtro di Campo, il Sergente Maggiore, ed il Ca
                                  ſtellano,parimente con leggiadra bizzarria fi videroinar
                                 mi : ne molto differenti da queſti furono i Capitani , gli
                                  Alfieri,edi Sergenti. I pichieri,i moſchetticrisc iſoldati
                                  della Caualleria Borgognona,coloriti ſaij à gli vsberghi
                                 lucentiaggiunſero , e con faſciedi vari colori il petto a
                                 trauerſoauuolſero ; all' aſpetto de riguardanti non meno
                                  belli, chetremendi.

                                    Singolarmente tra tutti riguardeuole egli fù l. III.D.
                                  GiuſeppeBranciforti,Principe di Pietraprezia, primo Ti.
                                  tolato allhora,che'n Palermo riſedeua.Auuiſato egli, che
                                 aluitoccaſse lo Stendardo portare , nelleItrettezze del
                                 tempo non s'affogo,nel'animo nelespeſe riſtrinſe. Su ,
                                  perbo veſtito fece egli ſubito, a bel diſegno risamare ,&
                                 intrigarui yn laberinto di Oro : ne meno ricchi apparec
                                  chiò gliabbigliamenti del generoſo Deftriere ; nemeno
                                  ſontuoſa laliurcaper dodici ſtaffieri;d'ecceffiua bellezza,
                                 liſtata gutta, e guarnita di oro,.

                                     Ma ſopragiunto poi l' Il].Don Giuſeppe Branciforti,
                                 Principe di Butera , e grande di Spagna , non fù reftio a
                                 cedergli il deyutogrado.Gareggiò queſti ancora,e nelle
                                 veſti,e nellaliurca; nella foggia ,e nella manifattura con
                                                                                      quello.
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