Page 326 - D-Girolamo_Matranga
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iro        PAR TETER Z A:
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                                   tro ? Il Cielo, chele gloriofe inſegne della Croce ,
                                   egli ſtendardi Crociati , come al Gran Coſtantino le
                                   diede , il litigio della precedenza deciſe. Trouerasli chi

                                   gloriar ſi poſsa comeſene da vanto Spagna , prima del
                 Valdefidedign: Hi
                                   naſcimento del Redentore, d'inalzato hauere per Sim
                 {p.c.15. n. 14.
                  idem c.16.à n.3. bolo, e per inſegna la Croce ? Non cva per anche dal
                  Maiolus T. 5. die.
                                   fangue diuino nobilitato e ſantificato quel legno, in ſe
                  Canic Coll.se
                 Oepingus de Inf.c.  gno del quale,augure di quanto auuenire doueua,inar
                 6.n.4426
                  Idem c.17.n.472. borollo Spagna.
                                   si  Argomentiſi,ſemeritò d'eſsere primaia;imperoche le
                                   coronc piùilluftri d'Europa,d'Aliage d'Africa,trofei de
                                   vincitori Romani nel Campidoglio Itraſcinate , e fatti
                                   del popolo Romano ſtipendiarij, ò ridotti in Prouincie
                                   i debellati,Regni,vltima di tutte fù Spagna,dall'armi di

                                   Ceſare Augufto reſa interamente ſoggetta : Noſtra de
                  Tac. 1.4.annal:
                  Livius l. 28 .   mum ætate, duétu aufpicijsque Augufti Cæfaris perdomita eft.
                  Velleius l.vl.
                                   Ma come fconſiderato che ſono, con bialimeuole ar .
                                   dimento l'immenfità delleglorie d'Iberia, faeme e tron ,

                                   che inbrieue foglioriſtringere preſumo, ſe ſtracca è la
                                   fama a riferirle,Itracche ſono lepenne di famoſi Cro
                                   niſti ed Hiſtorici in più volumia compendiarle 2 - E ſe
                                   doppo lungoracconto, ciò che di tace, egliè del detto
                                   maggiore
                                          Tantariumſpeciemcumulos aduolucre rerum , :
                  Claud.l. 1.de lauda
                  Stilich.                Promptiusimponamglaciali Pelton Oſsa:
                                          Sipartem tacuife velim, quodcumque relinquam
                                          Maius erit.
                                    In trepartii Romani la diuifero, in Betica Proconfo
                  Strabo 23         lare,in Tarraconeſe,c Luſitana Ceſaree. Smembrò dalla
                                    Luſitana la Gallecia, dalla Betica la Carthagineſe il gran
                                    Coſtantino. Ma poſcia per opera dell·iofame Giuliano,
                                    degl'infedeli ſteſſinon meno fellone, a gran gaſtigo

                                    della sformata Maeſtà Viſogotħa, da barbari Africani a
                                    ſangue eda fuoco deſolata , co'piedi immondi tiranni
                                    camente calcata, ed interamente ſottomeſsa, lalegitima
                                    figlia fatta ſchiaua d'Ismaele, nel fracidume delle Ma.
                                    homecane ſuperſtitioni, tutte le membra ingangherite
                                                                                         ſele,
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