Page 501 - D-Girolamo_Matranga
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PARTE               TER Z A.                285

        fumi del ſenſononconſente. Quando ex paſsioneinver-           D.Th.2.2.2.13.2.2.
                                                                      lob.8 .
        baimaginataprorumpit, &fignificationem eorum non con
        fiderat.Perciò,penſo io,Bernardo le beſtemmiechiamò Bern. Serm. 11. in
 y
       tenebre Egittie,che la méte del beſténziatore offuſcano. CoenaDom.
              Qisegenis tamftolida eſt animis,tam barbara linguis;
               Queuefuperftitio tam fordida,quá caniformem ,          Prud.in Apoth.adu.
                                                                      Vnion .
             Latrantemq;Throno Cali,præponat Anubem ?
              Nemo Cloacinayaut Epona,ſuper aſtra,Deabus
              Dat Solium .
       E pure il beſtemmiatore, con i latrati horrendi aſsorda
       l'harmonia de'Cieli,ed ingiuriofo a Dio,la purezzadel
 3     la Santità, con le ruttate contumelie imbratta.Taglia in
       pezzi con i canini la Diuinità,faflimontata con la rab
       bia,ſopra le nubi, e l'empireo all'inferno precipita:e có
       l'empito del furore,l'inferno ſopra l'Empireo traporta:
                                                                     Tul.Cic. l.z. de leg.
       e come Serſe Perſiano a Nettuno i ceppi , al Sole le
      tenebre minaccia .

          Ma, ſcemo di ceruello,non ſi accorge, che contro ſe
      ſteſso la lingua aguzza ; che a ferire le viſcere di lui il
      percoſso Cielo le faette riuerbera,ed i fafli ſcagliati cô .
      tro a Dio,a rompergli il proprio capo, grauoſi ritorna.
      no, Quimittit lapidem in altum ,in caputfuum mittit . Pla- Eeclef.27.
      gamcapite excipit fuo,faxo adiaculatorem reueriente .         Chryſ.apud Damaſ.
                                                                    1.1.Paral.c.59.
          Il Principe ammaeſtrato dalle rouine dell' Aſlirio
      Rapſace,debbe có le lodi Diuine, chiamare a ſuo fauo .
      re il Cieloje non col fatto ,econ diſperate grida prouo

      carlo a ſuoi danni: ne ſoffrire nc ſuoiRegni , che dalla
      sfrenata impatienza de•Vaſsalli vaporoſo reſo il Cielo,
      coſtretto egli fia a grandinare: ma qual altro Pallada i
      Moſtri,vomitanti fiamme, terminaretantoſto.Hipieta- Cyrill..in1. Pro
       sfunt fructus, hac eorumqui blafphemas in Deum voces Thcod.T.3.conc.
     ris
     nonferunt pramia. Arbitror autem piasPrincipum aures,nia
      bilquod inDeum blaphemum fitferre , fednec quidquam
     omnino eiuſmodi efferre debere :
        Gelofiflimo dell-honore di Dio il Gran FILIPPO ,
     hebbe aftomacoogni altra voce,che in lode di quello,

 2001  non ſuonafse: hebbe in odio gli fconcerti, godette che
                                                          dagl
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