Page 533 - D-Girolamo_Matranga
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PART E              TER ZA ."                317

      che, AdulationesTertulliano:imperochedalle incenſatez Pamelius ad Tertul.
      e dal culto degl·Iddij li diriuarono.Sarebbe più diccuo- Scaliger.
      le,che amiciacerbi haueſsero eglino,cheſoaui, e dolci. Cic. Dial.de Amic.
       Præftathabere-acerbos.Diſse bene il gran Sauio Arabo
      Locmano , che ſono rimprocci , contumelie , td onte
      le ſouerchie lodi.Qui adulaturtibi,deteftatur te.E'l Poe. Erpenius
      ta in quel volgare Pentametro.
                  Impiafub dulcimelle venena latent.
      L'Auguſto FILIPPO totali Fere dal Palazzo bandi.
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      L'aniino hebbe ſempre mai candido, impatiente di nu
      goli, ne' quali l'Adulatione fa traſparire i ſuoi colori.
      Eglimirò ſempre con l'aſtrolabio della verità, i veri
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      mori delle Stelle , non gli apparenti ; non laſciò vano
      nella ſua mente , nel quale fantaſticherie Gi dipingeſse

      ro. Non iſpecchioſſi, che nelle acque criſtalline , non
      increſpate da voci bugiarde, che alterano le ſpecie de.

      gli oggetti. Indagò ſempre,ſe foſse,come li gli pen.
      nelleggiò l'imagine. Seppe ben diſtinguere la muſica,
      accordata dal vero ,e dall'intereſse. Fece fuanire le Sfin .

  is  gi, e le Chimere. Conobbe bene l'origine delle diſto
      nanze de pareri. Procurò eſsere tale,quale era cantato,
      & hebbe adiſgrado le canzoni delle lodi: AmòegliCurc.1.8.

      i Caliſtheni, non i Cleoni, i Catoni, non gli Ariſtippi.
      Emulò la modeltia di Auguſto, e di Tiberio,non gia la
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  *   ſuperbia di Dionigio ,e di Aleſsandro,ſtropicciata dalle
      vnghic deibugiardigraffiatori. A più ſpecchi appre
  B
  Ć ſentò le diterminationi , per diſcernere dalle figure, i
  į   piani , da i concaui ; e da i conueſli . Hebbe in odio la
                            ܪ
      moltiplicatione delle coſe, le hiperboli' , e gli sforma

      menti , altramente rappreſentanti . Hebbe in ſoſpetto il
  54  farmaco, niente amaro , ilroſaio ſenza ſpine , gliap
      plauſi ſenza ammonimenti. La libertà gli fù gradita,
  it non la licenza dell'adulare, Alle vdienze ammeſse più
  los volontieri i Cenſori, che gli Encomiafti; e tolerò pure
        punture   de i Momi  .
  en  le


                sine
                                                            La
         Soins







                                                                                            F
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