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rameote perire . Sotto questo monte dovetti.
essere ceitameote la Città di Gela, giacchio
attesta Diodoro , che i Cartaginesi sotto il co·
mando di Amilcare , dopo la soll'erta burasca ,
e ·la perdita di molte navi , seutendo i prllgres-
si di Agatocle , raccolte le rimaste truppe ·, e
tutte quelle , che poterouo adunare , !>Ccuparo-
no il CIIStello Falario , e al moo~ Ecnomo vi-
cino Gela, sino alle spoude del fiume ; · e co-
sì resi forti e per numero , e per situazione ,
·diedero molto che pensare ad Agatocle , che
era loro veuuto ·inc!>ntro ; i1 quale accampato-
ai iu tàccia ad essi sulla opposta ri\la del fiu-
Die impadronissi d' un· altro castello del mede-
simo uome , e di Gela stessa , con introdurre
in essa scaltramf'ote di ouino in mano le sue
truppe , sin tant11 clte si pose in ist•lo di non
temer~ dagli abitanti : indi lasciato iu es,~ b;t~
stan~ presidio , andò ad accamparsi splla par-
. te opposta del fiume • Rl>licto · igitur in urbe
prresidio satis t~alido , ex ad'Jiersu lwstiqm ca-
stra posuit • Tenebant aulem Cartha,l!itunses
Ecn(lma;n · ( nefarium ) cullem , ubi Phalari·
dis castellus fuisse ' ajunt • In hoc Taurum ce-
neum habuisse Tyrannus [t'rlur ad t'fcrucian-
dortim supplicia, sic adomatum, ut sul.ito igne
machinn Ìtìcandtsceret . ldeuque ab impia ira
mberos Slt"vitia ct~llem 'nomen Ecnomi (scele-
ruti ) indltum • E reKione auiPm de Castellis,
qu·~ PhaLaridis furrat , AgathocLes alterum
Phalarium a/1 ro nuncupalum ttntbat. In me-
tlw ~tutrurum ftuvius erat ,' quem velati pro-
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