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nfrerì • Tale i1 Viaggiatore dee considerar! ~s
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sere stata la sventura della Città di Gela, che
dopo es•ere stata madre di Agrigento , colla
sua distruzione mentre era in fiore rese gran-
de ~ e .Popolare la Città Firaziade, duve il Ti-
ranlto Fiozià trasportì• i suoi popoli ad abita-
t'e , come leggesi in Diòdoro (t) : Tum Phin-
tias Urbcm condidit, Phintiada nominalam ,
. r;eleosque e Patria submotos in ea colloca11it.
E un nuovo arf!om~rito ancor questo , che dee .
farci eredere , che il sito della presente Alica-
ta fosse stata la Città di Gela,. giacchè Finzia ne
volle allontariare. gli abitatori , conduceiadogli
nella iwvella Città Finziade, molto più lonta·
na dalla sua Capitale Agrigento; perchè in ca-
so diverso )' avrebbe a questa avvicinati •. Nè
sarebhèsi potuto verifieare quel, che dice Vir-
~ilio , il qti11le <lescrivendo la navi~azione di
EnPa per la costa t)i Mezzogiorno ; gli fa sco·
prire prima Camerina , indi i campi Gelei , e
poi la vastissima Gela , siccome i suoi dianzi
trascritti versi (:l) ordinatamehte il dimostra-
DO • Che se queua n~l sito di Terranova fosse
stata , sarebbe comparsa la prima , é poi il di
Jui territorio • Argom~nti tutti c~be possono far
d_etermioare il dotto Viaggiatore a credere, che
l' antica Gela avesse occupato le falde del
. (a) Diod. lib. XXJI. f. 4iS.
, {2) /En. lib. P.
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