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i rlf'~irlernsi JÌ riacqui!tare h sanitll ; il 'l~aiJ
è · serv tto nella maniera più decente , e splen-
did~, che sià possihile , ed è l' oé!letto della
carità di quei nobili Religihsi ; ·; qu~li essendo-
d i visi in sette 1-iu!!ue , (> siano N azioni , o~nf
una di esse alten'larivaml'tite un giorno la set~
timària gli presta contiuu·a assislen~a . . .
Sono i Maltesi la çente ptù arJJetta al
commercio suppleudn con esio , é colla lor<i
industria alla mancanza <lell' ingrato terreno ,
che non produce bastanti ~eneri di prima ne.:
cessità pèl roanteuitriento dì centomila perso~
itt> • éllf' abitano )'isola , tutta formaia 11i bassè
t:olline di bianca pietra con poeo terreno , e
twu profondo , ac'JUÌStato più dall' ar te 1 clae
~.la io ,Jall a nillilra • . .
Il Cimino ' Ji :\ llÌS!) , e il Cottone sono i
prhidpali suoi pro.lotti , dai quali ne trjggono
i Maltesi non picciolo rrofìtto • por:;:éndo l' ul-
-timo la materia alle loro varie manifatture, cl1e
non poco denaro iotrodur.ooo nel Paese . Rio~
C(\nosciuté furono lìia dai téu'lpi più l(lntani .le
finissime tele di Malta , a ségno che V erre fe-
ee lavorare a suo conto . per tre anni tutti t(uei
Tessitori in fabbricar tele per vcsiÌiJteuti ·don ·
neacbi , comè ne è rinfacciato da Cicetoroe :
Quod tamen isti lextrinum per lrimnfum llll
niuliebrem 11estem conjiciendllm fuit (i) . E
_ ............ _.......,.
(i) Cic. in. 1-'er. L. Ir. f. 373. n. Jo3.
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