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,juogo (l) ciie posftivaiilente h11 per oggetto i Tempj
a ciel scoperto, chiaiuati tnriz1q>poi da' Greci 7 e per
tsempio di tal sorta di 'l'empj adduce ·ljuello di Gio.
n Olimpi<:o in Ateue, rivale dell' Agrig~rìtino i1i
ghndezta, come sopra abbia m riferito. O..serv4 inol·
tre che nell'interno d1 T~mpj co~I fatti ;i ergono d.e'
eolonnati pe1' poter girare all'intorno, e che a que-
lli sovrappongondi altre colonne p.ù liasse per cosi
~iugiltre fino al tetto; il quale in tal sito appunto
i'esta scovel'to ( L) • Questi rlue passi •li Vitruvio pA•
re che aenz.' altro abbiano acl inrlurci a credere che
tale ancora fo~se stato il nostro di cui ragioniamo.
Se volu~imo poi atttenerci ad una variante té.
t.ione di quest'ultimo passo di Vitruvio, non tiget•
tata dal M•rcl1ese Gagliaui nella bella sua versione i
potrtbbtsi creder· giustdicato ancora il numero impa.;
ti delle cr>lnnne poste in nno almeno d11' prrsp~ui
aer .nostro T -m pio; impercioccllè mentre nel t•StO
pt;bblic3to leggesi che un 'J'empio di tal costruzione
avfr solea In. colonne di fronte ( clccas~y-los) qualche
eodice poi porta la Yoce en.decast.r·los , cioè di r 1. ~
lonne. Avverte li tal proposito il Gagliani che . un
jornigliar.te esempio ai trova tra sii edtfìtj rimasti
dell'antica Pesto; uno dei quali presenta g. colonne
·di fronte. Convien b'ensl confessare che troìJpo so-
spetta è la lezione della parola endecas~ylos' . e che
quell'edifiziO di Pesto , che si cita, non aiJbia po-
tuto esserè il éielo scoperto, mentre mostra nt:l suo
fnt.erno per tutta la sua lnngheiza una so!a rifa di
tolonne, che risponde nella part'l esterna alle du~
colon n'e di me~zo. An&i non un •re m pio , ma forse
una Dasifita d'una particOlare atruttur4 eder do'tea i

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(r) li~. 111. c. •• in fin$ •

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