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      Il fatto che questo Octavius (unico ad esser noto del N-Africa) ap-
partenga alla stessa razza in Algeria-Tunisia e a Pantelleria, potrebbe
indicare che se l'isola ebbe rapporti territoriali con il continente N-afri-
cano, questi dovrebbero essersi stabiliti o essersi prolungati sino a una
data più moderna che non per Lampedusa, ave esiste un altro interes-
santissimo Stafilinide ipogeo, nuovo per la scienza, nettamente differen-
ziatosi dalle forme del suo gruppo, anch'esse molto antiche ed anch'esse
divise in un phylum tirrenico ed in un phylum « egeico ».

      Tra le altre specie accertate per Pantelleria e che rivestono un certo
interesse ricordo infine lo Stenus vitalei Bh., entità W-mediterranea a diffu-
sione transadriatica, rara, e la probabile presenza del già citato Tasgius peda-
tor siculus Aubé che attesterebbe le affinità di faunula anche con la Sicilia.

      I 17 taxa delle Pelagie si possono così suddividere: paleartici 9
(56% circa), olomediterranei 2, euromediterranei l, sudeuropeo-mediter-
ranei l, W-mediterranei l, endemici l.

      Pur nella loro esiguità questi dati comprendono alcuni elementi di
particolare interesse e di grande significato.

      A parte infatti il Medon pocofer Peyron, entità rara, W-mediterra-
nea, lo studio del materiale reperibile mi ha concesso di descrivere in
queste pagine un Osoriino ipogeo nuovo per la scienza, che a mio
parere è di fondamentale interesse zoogeografico.

      Senza ripetere quanto ho scritto a proposito della specie nelle pagine
ad essa relative, ritengo comunque necessario riassumere a questo punto
il significato del Leptotyphlopsis lopadusae n. sp., entità endemica di
Lampedusa, appartenente ad un phylum tirrenico di specie molto antiche
che si possono far risalire al Secondario.

      Il Leptotypblopsis lopadusae n. sp. è nettamente differenziato ri-
spetto alle specie del genere presenti nel bacino del Mediterraneo ed in
particolare sia rispetto a quella dell'Italia centrale ( doderoi Razz.) sia a
quella della Tunisia ( peyerimhoffi Norm.).

      Questa specie, ed il citato Octavius vitalei cossyrensis Coiff. di Pan-
telleria, sono Stafilinidi anoftalmi, estremamente localizzati che hanno su-
bito modificazioni morfologiche tali che per la loro « antichità » possono
senza dubbio fungere da punto di partenza per cercare di determinare
la storia paleogeografica delle isole in questione. A mio avviso infatti
l'Octavius di Pantelleria, elemento preesistente al « distacco » dell'isola
dal continente N-africano, testimonierebbe che questo « distacco » è av-
venuto in epoca recente, mentre il Leptotyphlopsis di Lampedusa, ele-
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