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adriatica; T asgius pedator siculus Aubé, entità endemica sicula; Pseudo
cypusmus transadriaticus Mùll., entità endemica sudappenninico-sicula
Tra i gruppi di isole in esame, le Eolie sono quelle di cui ho potuto
studiare personalmente il maggior numero di specie, tuttavia esse non
sono sufficienti a fornire un quadro preciso del loro popolamento stafi-
linidologico.
In linea di massima si può dire comunque che esso è composto
in misura quasi identica da specie a larga diffusione nella regione palearc
tica e da altre largamente diffuse in particolare nell' Europa e nel
bacino del Mediterraneo, tutte di scarso significato zoogeografico. Nume-
rosi, in relazione al numero totale delle specie, sono anche gli elementi
con una diffusione in Europa più spiccatamente orientale, mentre sono
scarsi quelli più tipici dell'areale mediterraneo. Interessanti sono invece
i pur pochi elementi del Mediterraneo orientale che qui trovano il loro
limite attuale di diffusione verso Ovest, pure presenti in Sicilia, e gli
endemiti dell'Italia meridionale e della Sicilia.
In conclusione si può quindi ammettere che la faunula stafilinido-
logica delle Eolie non si discosta da quella rintracciabile in Sicilia e
porre in evidenza che le specie maggiormente interessanti vengono citate
in questo lavoro ed in virtù delle ricerche svolte dall'Istituto di Biologia
Animale di Catania.
I 15 taxa di Ustica possono essere così suddivisi: paleartici 5
( 33%), eurocaucasici 2 ( 14% ), eurosibirici l, europei s. str. l, euro-
mediterranei l, olomediterranei l, sudeuropeo-mediterranei l, W-medi-
terraneo-transadriatici l.
Questi dati dimostrano la totale insufficienza di notizie sugli Stafi-
linidi di quest'isola che, a mio parere, potrebbe differenziarsi dalle Eolie
e dalle Egadi nel tipo di popolamento stafilinidologico, giacchè parrebbe
presentare una faunula composita, tra la quale attualmente l'unico ele-
mento d'interesse che si può menzionare è lo Xantbolinus rufipennis Er.,
entità E-mediterranea a diffusione transadriatica, specie citata dalla let-
teratura soltanto e che se fosse confermata da ulteriori ricerche, farebbe
di Ustica la sua stazione più Nord-occidentale di diffusione.
I 41 taxa delle Egadi si suddividono in queste categorie: paleartici
18 (44% circa), sudeuropeo-mediterranei 5 (12% circa), euromediter-
ranei 4 (10% circa), eurosibirico-maghrebini l, eurocaucasici l, olomedi-
terranei l, W-mediterranei-transadriatici l, endemismi probabili l.
Questi dati, abbastanza significativi in particolare per Marettimo,
indicano che, a parte un nutrito contingente di specie a vasta distribu-