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Tycbius neapolitanus ToURN.) tutti a diffusione più o meno ampia lungo
la dorsale appenninica, talora presenti anche in Corsica (Apion corsicum
DESBR., Aparopion suturidens REITT.) ma non segnalati ancora di Si-
cilia (A. corsicum escluso).

      Tra gli endemismi siculo-eolici ricordiamo la Pseudomeira vitalei
DESBR. peritelino noto solo dei Peloritani, l'Otiorbyncbus ocellifer REITT.,
indicato genericamente di Sicilia ma a noi noto solo della parte orientale
dell'isola ed, infine, Polydrusus armipes BRULLÉ raro brachiderino diffuso
in tutto il territorio siculo dall'Etna a Ficuzza.

      Notevole interesse desta pure la presenza a Lipari di Anisorrbyncbus
monacbus GERM., specie attera diffusa in Sicilia, in Sardegna, nella
parte centro meridionale della Penisola e, con una razza diversa, (ssp.
spoliatus MuELLER) anche nella Venezia Giulia ed in Dalmazia. Sem-
brerebbe quindi un elemento tirrenico settentrionale a diffusione trans-
adriatica.

      Per ultimo ricordiamo l'Otiorbyncbus armatus GERM., anch'esso
attero, conosciuto della Dalmazia, delle Isole Jonie, della Grecia, del-
l'Asia minore, di Mingrelia nonchè dell'Italia centro-meridionale, isola
d'Elba e di Ponza incluse (cfr. O sELLA, 1971 ). Sembrerebbe trattarsi
quindi di una specie transadriatica a geonemia prevalentemente balcanica-
orientale con una corologia molto simile a quella del tenebrionide Pedinus
belopioides AHR. (cfr. GRIDELLI, 1950; FocARILE, 1969) e pur'esso
noto delle Eolie.

      Assai interessante è poi l'osservazione che le forme volatrici rispetto
a quelle attere (o comunque non volatrici) rappresentano, alle Eolie, ben
1'86,6% dei curculionidi conosciuti (79 specie). Delle restanti 12 (13,2%)
5 (Bracbycerus undatus F., Donus crinitus BoH., Sitopbilus granarius L.
Sitbopbilus oryzae L., Otiorbyncbus armatus GERM.) sono più o meno
direttamente legati all'attività dell'uomo (agricoltura, ecc.); meno facile
invece spiegare la presenza alle Lipari delle restanti 7 forme, particolar-
mente di Tracbypbloeus laticollis BoH., Pseudomeira vitalei DESBR.,
Aparopion suturidens REITT., tutte a costumi più o meno detriticoli o
lapidicoli, che ricercano di preferenza le località incolte, talora anche
boscose e sembrano tutte legate alla flora spontanea.

       In conclusione la curculionidofauna delle Lipari, allo stato attuale
delle ricerche, sembra presentare le massime affinità con quella della parte
più meridionale della penisola (Calabria, Campania) nonchè con quella
della Sicilia orientale. Essa si differenzia principalmente da quella delle
altre isole circum-siciliane per la più elevata percentuale di forme alate
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