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Un primo esempio di specie probabilmente estinta è Limonium intermedium
(Guss.) Brullo dell'isola di Lampedusa la cui presenza era conosciuta solo in una
depressione umida periodicamente sommersa da acque salmastre in località Sa-
lina. Circa vent'anni addietro tale depressione è stata colmata per la costruzio-
ne di un campo di calcio provocando la scomparsa dell'unico ambiente palustre
dell'isola (Bartolo et al., 1988). Il popolamento è stato così ridotto a pochi in-
dividui e di recente la specie non è più stata osservata (Conti et al., 2005).
Una specie endemica particolarmente rara in Sardegna è Anchusa littorea Mo-
ris la cui presenza riguarda il settore sud occidentale dell'isola. In particolare ve-
niva segnalata per Is Arenas di Narbolia, S'Ena Arrubia, Terralba, Marina di Ar-
bus, Piscinas e le isole di S. Antioco e S. Pietro. Di recente la specie è stata
riconfermata esclusivamente per la località di Piscinas (Bacchetta et al., 2008).
Viene quindi evidenziato il mancato ritrovamento per l'isola di S. Pietro come
già De Marco e Mossa (1973) indicavano per tale territorio, mentre per S. An-
tioco il taxa si è estinto in tempi relativamente recenti in quanto Milia e Mos-
sa (1976) confermavano la presenza per la località Sa Salina. Trattandosi di una
specie psammofila, la sua estinzione è probabilmente da porre in relazione agli
effetti dell'antropizzazione in atto sulle due isole le quali oltre ad essere abita-
te, sono soggette a importanti flussi turistici.
Motivo di riflessione è anche la contrazione dell'areale di specie di interesse
fitogeografico che riguarda in Sardegna l'arcipelago di La Maddalena: Armeria
pungensvenne indicata da Moris (1837 -1859) per l'isola di La Maddalena e og-
gi è presente solo nell'isola di Spargi; Ephedra distachya L. venne segnalata da
Gennari (1870) anch'essa per La Maddalena e oggi è presente solo nell'isola di
Spargi (Bocchieri, 1996; Biondi e Bagella, 2005). Appare evidente che l'antro-
pizzazione che ha interessato La Maddalena, principale isola dell'arcipelago, ha
causato la perdita di elementi floristici i quali attualmente si riscontrano per al-
tre isole dove è stata mantenuta una maggiore naturalità.
Le variazioni della diversità vegetale non riguardano solo specie di particolare
pregio, ma anche specie ruderali o ad ampia distribuzione le cui modifiche di-
pendono dal diverso utilizzo a cui talvolta sono soggette le piccole isole. Infatti,
come si è verificato per diverse isole del Mediterraneo, nell'ultimo quarantennio
si è assistito a graduali cambiamenti d'uso con l'abbandono di colture praticate da
secoli ed un maggiore interesse verso lo sfruttamento turistico (Grilli Caio la, 1995).
Ciò con notevoli riflessi sia sul paesaggio vegetale, con un rilevante avanzamento
degli incolti, della gariga e della macchia bassa, sia sulla stessa flora vascolare che
si attua in una regressione della componente sinantropica di tipo infestante. Ne
sono esempio le ricerche che sono state eseguite sull'isola di Molara (Bocchieri e
Iiriti, 2005; 2007) e sull'isola di Lèvanzo (Romano et al., 2006) dove è stata os-
servata un'evoluzione progressiva della vegetazione in modo particolare nelle aree
in precedenza utilizzate per la pratica del pascolo o di attività agricole.
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