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650 taxa per S. Antioco, 530 per S. Pietro, 70 per la Vacca e 40 per il Toro. Nel-
         l' arcipelago è presente una ricca flora endemica arricchita da numerosi elementi
         di interesse fitogeografico.  Uniche specie esclusive dell'arcipelago sono Astra-
         galus maritimus Moris che cresce lungo un breve tratto di costa nel settore oc-
         cidentale dell'isola di S.  Pietro e Silene martino/i Bocchieri et Mulas esclusiva
         dell'isola la Vacca e il Toro; quest'ultima isola è anche il  focus classicus di Hyose-
         ris taurina. Altre specie da ricordare per l'isola di S.  Pietro sono Borago mori-
         siana Bigazzi et Ricceri,  Crocus minimus DC., Helicodiceros muscivorus,  Na-
         nanthea perpusilla (Loisel.) DC. e Seseli praecox (Gamisans) Gamisans, mentre,
         per l'isola La Vacca, Muscari neglectum Guss.  exTen.


         BIODIVERSITÀ E RAPPORTI FITOGEOGRAFICI IN PICCOLE ISOLE
         DELLA SICILIA E DELLA SARDEGNA


            Sulla base delle attuali conoscenze floristiche dei sistemi microinsulari presi
         in considerazione si evince la presenza, in ciascuno di essi, di un notevole con-
         tingente floristico costituito da specie endemiche e/ o di interesse fitogeografi-
         co. Ne sono un esempio i vari taxa esclusivi indicati in T ab. VIII.
            Nella tabella si constata come i sistemi microinsulari circumsiculi mostra-
         no una maggiore componente esclusiva rispetto a quelli sardi. Infatti per le
         piccole isole della Sicilia si conoscono 31  taxa, mentre per la Sardegna sola-
         mente 6. Questa differenza probabilmente è da porre in relazione alla com-
         binazione di diversi fattori come la distanza dalle terre continentali, l'origine
         geologica, gli aspetti climatici, la dimensione e l'altitudine. Da questi fattori
         dipende anche la distribuzione di determinati elementi floristici talvolta in
         comune tra territori, microinsulari e non, della Sicilia, della Sardegna e nor-
         dafricani.
            Se si analizza la distanza delle isole circumsicule dalle terre continentali e
         dall'isola madre emerge che queste possono essere distanti pochi chilometri
         dalla costa sicula, come accade per le isole Eolie o Egadi, mentre per altre, co-
         me le isole Pelagie, Ustica o Pantelleria, la distanza è di qualche centinaio di
         chilometri. :Lisola di Lampedusa, per esempio, dista dalle coste sicule ben 210
         km e 128 da quelle tunisine. Per le isole circumsarde non si raggiungono si-
         mili distanze essendo la maggior parte comprese entro 2 km, alcune tra i 3 e
         4 km e le uniche due a maggiore distanza sono le isole di Mal di Ventre (Sar-
         degna centro occidentale) e del Toro che distano rispettivamente 6,5 e l O km
         dalle coste sarde. La maggiore distanza dalle terre continentali di varie isole
         circumsicule ha determinato una minore possibilità di scambi genetici tra i
         popolamenti favorendo in tal modo i processi di speciazione. Ne sono esem-
         pio, da un punto di vista tassonomico, le numerose specie affini presenti in
         territori continentali da considerarsi vicarianti in seguito ad isolamento geo-
         grafico dei territori microinsulari.



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