Page 17 - Brighetti1979
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DISTRIBUZIONE. Parzialmente sedentariO e nidificante nei luoghi adatti pianeg-
gianti, collinari ed anche montani del continente e delle isole maggiori (Sicilia, Sar-

degna, Corsica).

       Predilige le zone d'acqua dolce e frequenta laghi, bacini artificiali, fiumi, canali,
paludi, stagni (anche di ridottissime dimensioni) e lagune.

      Risulta comune e diffuso fino a poco meno di 500 mslm, ma è ancora ben rappre-
sentato sin verso i 1000 (DI CARLO e ffEINZE 1978; BRICHETTI ined.); diviene più
sporadico a quote superiori (anche per carenza di ambienti adatti), ove è stato riscon-
trato fino a circa 1300 mslm (DI CARLO ];947; MoLTONI 1964; KRAMPITZ 1956).
Vecchie generiche indicazioni lo davano come verosimile nidificante anche molto più
in alto (Piemonte, 1850 mslm) (BAZZETTA 1894); è da tenere presente che nella confi-
nante Savoia (Francia) sono state riscontrate riproduzioni fino a circa 1400 mslm
(PoTY 1952) e nella vicina Svizzera fino a 1710 (ScniFFERLI et alii 1980).

       Più numeroso ed egualmente distribuito come nidificante nelle regioni settentrio-
nali, soprattutto nella Valle P adana e nalla fascia costiera nord-orientale (Emilia
Romagna, Veneto). Nel Friuli Venezia Giulia sono note varie località di riproduzione
nella zona costiera paludosa ed anche nel carso, presso Trieste ( BENUSSI e UTMAR
com. pers. 1979; PERCO com. pers. 1979). In Alto Adige la specie frequenta regolarmente
luoghi paludosi e laghi naturali ed artificiali (una zona di nidificazione certa ed altre
probabili) (NIEDERFRINIGER com. pers. 1980).

       Ancora bene affermato nelle regioni centrali, in particolare sul versante Tirrenico
(Toscana, Lazio) e nei numerosi laghi e bacini artificiali dell'interno (catena Appenni-
nica centrale e centro-meridionale} (DI CARLO e HEINZE 1976; DI CARLO com. pers.
1979; RoMÉ com. pers. 1979).

       Le notizie sulla sua riproduzione sul medio versante Adriatico risultano frammen-
tarie e denotano una situazione instabile, che peggiora di ~<iorno in giorno a causa delle
incessanti degradazioni e trasformazioni cui vanno soggetti gli stagni, i laghi naturali
preappenninici e le foci dei numerosi fiumi, in particolare in questi ultimi 10-15 anni.
In alcuni casi si assiste alla lenta rioccupazione dei vari bacini artificiali che si sono
sostituiti agli originari ambienti (GERONZI com. pers. 1979). Per questo la situazione che
si rileva dalla cartina è senza dubbio più ottimistica. Nelle regioni meridionali si
segnalano buone presenze in alcune zone umide del Molise e della Puglia, soprattutto
nei !aghetti collinari e nelle paludi a sud del Gargano e molto più limitate in Calabria,
quasi esclusivamente in un paio di laghi della Sila (MoLTONI 1964); altrove la mancan-
za di luoghi adatti e la trasformazione di quelli ancora esistenti (lungo il corso ed alla
foce dei numerosi fiumi), ne limitano la diffusione e la stessa futura presenza. E' da
tenere presente che in quest'ultima regione, in tempi storici, la specie era data come
comune e nidifìcante (LuciFERO 1901).

      In Sicilia la specie è ancora presente come nidifìcante in varie località, ma risulta
in diminuzione generalizzata negli originari ambienti naturali, continuamente soggetti
a manomissioni e trasformazioni ; varie coppie si trasferiscono di anno in anno nei
bacini artificiali, anche montani, che si presentano idonei alla riproduzione ; la situazione
è dunque frammentaria e fluttuante (KRAMPITZ 1958; MASSA 1976 e com. pers. 1979).

       Si tenga presente che al sud ed in Sicilia forse le stesse condizioni climatiche ed
ambientali non paiono le più favorevoli per la riproduzione (ci si avvicina al limite
meridionale dell'areale della ssp. tipo). In Sardegna l'attuale situazione è soddisfacente
e la specie appare abbastanza diffusa e sembra prediligere i bacini lacustri ed i fiumi
ricchi di vegetazione palustre rivierasca. Buone presenze anche negli stagni dell'Orista-
nese, del Cagliaritano e della costa settentrionale e nord-orientale (soprattutto in quelli
a bassa salinità) ; per altre zone di probabile nidificazione mancano recenti notizie
(BEZZEL 1957; MocCI DEMARTIS 1973, 1974 e com. pers. 1979; LÉVEQUE 1976; DI
CARLO e HEINZE 1980). In Corsica nidifica in discreto numero in vari stagni della costa
orientale, ove in effetti si riscontra la quasi totalità degli ambienti umidi dell'isola;
in poche altre località la riproduzione è ritenuta solo possibile o probabile (YEATMAN
1976; MoLTONI e BRICHETTI 1977; THIBAULT 1978 e com. pers. 1980).

       Riguardo alla dinamica delle varie popolazioni nidifìcanti si può notare che in

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