Page 21 - Brighetti1979
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Ordine PODICIPEDIFORMES

                                  Famiglia PODICIPEDIDAE

(2) Podiceps cristatus Svasso maggiore

IN. Great Crested Brebe; FR. Grèbe huppé; TE. Haubentaucher; SP.
Somormujo lavanco; IU. Gnjurac cubasti; MA. Blongun prim.
Specie politica del Vecchio Mondo. Sedentaria, erratica e migratrice.

PRESENZA IN ITALIA, CORSICA E ISOLE MALTESI

(2.a.) Podiceps cristatus cristatus (Linnaeus, 1758)

Sottospecie a distribuzione Paleartica.

      DISTRIBUZIONE. Parzialmente sedentario e nidificante in alcune località adatte
pianeggianti e collinari del continente, della Sardegna e della Corsica. Predilige spicca-
tamente le zone d'acqua dolce e relativamente profonda (normalmente da l a 4 metri)
e frequenta laghi, bacini artificiali e paludi; più scarso su fiumi, canali ed in stagni
e lagune. Ben rappresentato fino a circa 350-400 mslm, diviene più scarso a quote supe-
riori (circa 550-750 mslm) (DI CARLO e HEI~ZE 1976, 1977; BoLoG~A e INDELLI 1979)
e sporadico più in alto ( llOO mslm), anche per carenza di ambienti adatti alla ripro-
duzione (NoRANTE com. pers. 1980). Com'è noto la specie nidifica altrove anche molto
più in alto, toccando i 2000 mslm (Marocco) ed occasionalmente anche i 4000 (al di
fuori della reg. Paleartica occidentale) (CRAMP e SIMMONS 1977).

       Nella vicina Svizzera la riproduzione è stata provata fino a 1050 mslm (ScHIF·
FERLI et alii 1980) ed in Francia (zona Rhone-Alpes) fino a 920 mslm (LEBRETON 1977).

       La situazione che si rileva dalla cartina risulta ben delineata per parte delle regioni
settentrionali (zone occidentali e sud-orientali), centrali (laghi interni del versante Tirre-
nico), centro-meridionali e per le isole occupate. Altrove la carenza di luoghi idonei e di
specifiche ricerche, rendono la riproduzione frammentaria eri incerta.

       Generiche segnalazioni di individui adulti ritenuti estiv'lnti sono note, più o meno
regolarmente, per varie regioni (Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentina
Aldo Adige, Toscana, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia etc.), anche
se la probabilità di nidificazione appare verosimile solo per poche di esse.

       Ad un esame più dettagliato la situazione più recente può essere così schematizzata:
       Regioni settentrionali. Discrete presenze in Piemonte ( 4 zone occupate con circa 50
coppie in totale) (CALEGARI 1975 b; ZABERT 1979; BoANO com. pers. 1979). Più mode-
ste in Lombardia ( 3 zone occupate con circa 30-40 coppie complessive); un paio di
località recentemente abbandonate (REALINI 1972, 1978; CALEGARI 1974 e com. pers.
1979; CovA 1978; VIGANÒ 1979; LoNDEI com. pers. 1980; BRICHETTI ined.). Poco
definite nel Veneto (varie coppie nelle zone sud-orientali, ma buona parte del territorio
non controllato). Limitate presenze nell'Alto Adige (I zona saltuariamente occupata,
con una nidificazione accertata nel 1975) (NIEDERFRINIGER com. pers. 1980). Decisa-
mente buone in Emilia Romagna (alcune zone occupate nella parte orientale, con una
grossa concentrazione di coppie - oltre l 00 - ~ nella sola Oasi di Argenta e Marmorta)
(BOLDREGHINI 1969; CALASTRI et alii 1976; PRATESI 1976; BRICHETTI 1976 b e ined.;
SANTU CCI 1978; FosCHI 1979). In quest'ultima località il numero delle coppie nidifi-
canti risulta in apparenza fluttuante e si ricorda nel 1974 un'annata piuttosto favore-
vole alla riproduzione (BoLDREGHINI com. pers. 1980).
       Per il confinante Canton Ticino sono note poche locali~à di nidificazione regolare
(6 coppie) e saltuaria (l coppia) nell'estrema parte settentrionale del Lago Maggiore
(WINKLER com. pers. 1980, fonte ScHIFFERLI).
       Regioni centrali. Buone presenze in alcuni laghi interni del Lazio ( 4-5 zone occupate

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