Page 11 - CaloiPalombo1990
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zione, etc.). La diminuzione di taglia non porta sempre ad un aileg-
gerimento corporeo, anche perché sembrano prevalere adattamenti che
non richiedono andature agili e veloci. Le forme più snelle sono
rappresentate, infatti, da cervidi (cervo di Sicilia e megacerino di
Sardegna) che hanno acquisito una qualche attitudine cursoria.

   I bovidi, ad eccezione di quelli della linea di M'tragur, sono poco
noti. Nelle faune a elementi endemici, ma relativamente differenziate
come quella siciliana, i bovidi sono tra gh elementi endemici meno
modificati. Un caso del tutto particolare t rappresentato dalla linea del
genere Myotrugzq in cui, dopo che l'impatto con il nuovo ambiente ha
determinato le eclatanti modificazioni degli d,si assiste ad un ulteriore
ampliamento delle capacità di movimento, determinato dalla variazione
della posizione delle orbite. In queste forme deve aver infine giocato
ruolo determinante la mancanza di competitori, che, favorendo la proli-
ferazione numerica con conseguente alterazione dei rapporti intraspecifi-
ci, ha determinato UM forte interazione con l'ambiente, che si rifiette
essenzialmente nelle modificazioni della struttura dentaria

   Secondo gli schemi classici, nelle faune insulari si avrebbe una
progressiva riduzione di taglia, per cui le forme di minor mole sono state
considerate come il prodotto finale del processo evolutivo. In realtà,
fenomeni di radiazione possono portare aila coesistenza di specie di
taglia diversa e, in funzione della velocità di riduzione della mole
corporea, specie di taglia estremamente ridotta possono essere le più
antiche note in un determinato distretto insulare, senza che sia possibile
documentare un progressivo passaggio dali'antenato a taglia normale. Tra
tutti i grandi erbivori endemici del Mediterraneo una progressiva ridu-
zione di taglia potrebbe essere documentata nei megacerini della Sarde-.
gna, negli ippopotami 'di Creta ed è presumibilmente presente per alcune
delle popolazioni elefantine del distretto siculo-maltese e di Creta.
Fenomeni di speciazione radiativa sono documentati nei cervidi di Creta
e interessano tutte e due le linee evolutive, megacerina e cervina.
Particolarmente eclatante è la radiazione della linea cervina, che ha dato
origine a ben tre specie a tagha differenziata in tempi brevissimi.

   I tempi di modificazione sembrano, in genere, molto rapidi. Dove è
possibile verificarne con maggior precisione il ritmo, il cambiamento
risulta molto veloce: a Capri e a Pianosa le modificazioni sono awenute
in poche centinaia di anni (Azzaroli, 1977, 1978), i piccoli megacerini e i
grandi cervini di Creta sembrano avere avuto evoluzione estremamente
rapida, le più antiche specie di Myotragus hanno già taglia più o meno
stabilizzata e autopodio sensibilmente modificato.

   In alcuni casi, alle modifiche indotte daambiente.biologico e fisio-
logico, sembrano sommarsi altri fattori, come neotenia, che comporta un

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