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PSEUDOSCORPIONI DELLE IS. F.CADI             147

da calcari mesozoici, possono essere considerate porzioni della vicina
Sicilia, l'isola di Marettirno, formata quasi interamente da sedimenti

triassici, pare rappresentare un corpo estraneo. Un simile aspetto
geologico non sembra avere corrispondenza in Sicilia, ma solamente
nel Nord-Africa e nella Penisola Iberica (RUGGIERI, 1973). Sulla base
di queste considerazioni si può supporre che le origini della fauna
vadano ricercate in almeno due momenti ben distinti e lontani tra loro.
Molto più antico il popolamento di Marettimo, più recente quello di
Levanzo e Favignana. D'altra parte queste due isole sarebbero emerse
alla fine del Pliocene inferiore (RUGGIERI, 1973), in epoca più recente
rispetto a Marettimo. Inoltre, Levanzo e Favignana, separate dalla
Sicilia da un fondale di appena 40 mt, sono probabilmente venute in
contatto con quest'ultima, ripetute volte durante il Quatemario,
mentre Marettimo, separata dalla più vicina delle altre isole da una
fossa di circa 140 mt, è probabilmente rimasta distaccata durante tutto
questo periodo. Infatti, se da un lato il ritrovamento a Marettirno di
una specie endemica sottolinea il suo isolamento nei confronti delle
terre vicine, la presenza su Levanzo e Favignana di Neochtlwnius
jonicus, specie già segnalata in Sicilia, suggerisce la possibilità di più
recenti contatti tra queste due isole e la costa occidentale della Sicilia
con successivi apporti di fauna. La mancanza di contatti tra Marettimo
e le altre isole pare ulteriormente confermata dal ritrovamento, solo
su quest'isola, di Garypinus dimidiatus, per il momento non annoverato
neppure tra la fauna chemetologica di Sicilia. Il suo arrivo a
Marettimo, come del resto quello di Paraliochthonius singularis,
potrebbe risalire ad epoche precedenti il Pliocene, quando Levanzo
e Favignana non erano ancora emerse. Il mare, relativamente pro-
fondo, avrebbe impedito il passaggio di queste due specie alle isole

VICine.

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