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Parco Nazionale della Majella
Anno di istituzione: 1995 sibili per il Camoscio. Tra le attività di conservazione messe Italia dei Parchi - XLIII
Superficie totale (ettari): 74095 in atto il Parco ha pubblicizzato l’affitto di boschi e pascoli
Sede legale/amministrativa: demaniali dei Comuni, per oltre 14.000 ettari. Tale azione
Via Occidentale 6, di affitto generalizzato non risulta però funzionale alla con-
66016 Guardiagrele (CH) servazione del patrimonio naturale del Parco, se non per
tel 0871800713 una minima parte dell’area (faggete di Cansano e parte dei
fax 0871800340 boschi e pascoli di Palena). Il personale attualmente in servi-
e-mail: parco.majella@tin.it zio presso l’Ente è stato assunto attraverso concorsi nazio-
www.parcomajella.it nali sulla base della pianta organica approvata. L’Ente Parco
non ha utilizzato lo strumento della mobilità da altri Enti
Poderoso massiccio calcareo ricco di inghiottitoi, doline e pubblici che avrebbe evitato la necessità di ricorrere ad
grotte, circhi glaciali e anfiteatri morenici. La vegetazione è alcune collaborazioni e consulenze esterne (6 i consulenti a
costituita da boschi misti di orniello, cerro, acero e roverella, tempo determinato). Attualmente risultano attive e coinvolte
sovrastati da un’ampia fascia di faggeta. Importante la pre- nella gestione del Parco 11 Cooperative per un numero com-
senza del pino mugo e del pino nero italico. Ricca la flora, plessivo di 50 addetti. Numerosi nel Parco ancora i casi di
con numerose specie endemiche rare. La fauna è quella bracconaggio e d'illeciti ambientali relativi alla presenza di
degli ambienti montani appenninici, con il lupo, l’orso, la fuoristrada e cacciatori dentro l'area protetta (Morrone,
lontra, il camoscio (recentemente reintrodotto), tre o quattro Lama dei Peligni, Rivisondoli ecc.), frequente il rinvenimento
coppie di aquila reale, astore, falco pellegrino, lanario, di lacci, diffuso il commercio illegale di cinghiali e cervi, fre-
piviere tortolino. Numerosi i borghi, gli eremi e i centri sto- quente l’utilizzo di bocconi avvelenati. Da segnalare positi-
rici di interesse: Pescocostanzo, Fara San Martino, Pacentro, vamente il controllo della popolazione del cinghiale con le
Sulmona e Popoli. Il Parco della Majella ha uno straordina- sole catture con trappole a cassetta, escludendo il coinvolgi-
rio valore naturalistico (per numero ed entità delle specie e mento dei cacciatori. L'Ente Parco ha pubblicizzato la stipula
popolazioni di piante ed animali) e presenta una wilderness d'intese con la Regione Abruzzo per i due principali bacini
elevatissima, come dimostra la grande estensione delle zone sciistici (Maielletta e Campo di Giove ) e con 13 diversi
di riserva integrale (zona 1) e dalla bassissima antropizza- Comuni per i relativi piani urbanistici. Le intese sui due
zione (solo 5 paesi all’interno). bacini sono da tempo disattese, con la maggior parte dei
Comuni interessati (Roccamorice, Lettomanoppello, Rapino,
Specie di interesse per la Direttiva Habitat: Guardiagrele, Caramanico, Campo di Giove, Palena ) e le
• Pesci: trota macrostigma Provincie di Pescara e Chieti che hanno proposto negli ultimi
• Anfibi: ululone a ventre giallo tre anni solo nuove strade di accesso ai bacini, nuove scio-
• Mammiferi: camoscio appenninico, lontra, lupo, orso vie, nuovi alberghi e perfino una nuova cabinovia proget-
tata per oltre 30 miliardi. Anche Comuni che hanno ceduto
bruno marsicano in affitto pascoli e boschi al Parco (Cansano, Palena, Taranta
Specie di interesse per la Direttiva Uccelli: peligna, ecc.) prevedono o autorizzano nuove strade di traf-
coturnice, gufo reale, lanario, nibbio reale fico ordinario e nuovi impianti di risalita.
Problemi evidenziati per la gestione: L'Ente Parco segnala la concessione dell'uso del proprio
vincoli conseguenti a misure legislative, carenza supporto marchio per servizi, prodotti tipici da agricoltura e zootec-
da parte del Ministero dell’Ambiente, sovrapposizione di nia tradizionale e artigianato locale. Il marchio è stato però
competenze tra Enti locali, effetti negativi di piani e pro- concesso spesso ad aziende esterne ai confini del Parco
grammi di altri Enti; captazione acque, cave, utilizzo di (allevamenti vari in Provincia di Chieti) o aziende che pro-
minerali e risorse energetiche, impianti sciistici; carenza tra- ducono con materie prime non prodotte nella Majella (con-
sporto pubblico; inadeguatezza di informazioni all’utenza fetti di Sulmona). Nel caso dell'azienda S.Benedetto di
su possibilità di pernottamento; mancanza di coordinamento Popoli il marchio è stato concesso per l’ennesimo sfrutta-
tra enti o gestori nell’assicurare posti letto; disponibilità di mento industriale di una sorgente, situata comunque al di
barriere architettoniche, inadeguati programmi o strutture fuori del Parco. Il danno ambientale e paesaggistico causato
per gruppi speciali, concentrazione visitatori in aree sensi- negli ultimi anni dall’insediamento industriale della S.Bene-
bili. detto a Popoli è stato però enorme, con effetti negativi anche
per la vicina Riserva naturale delle Sorgenti del Pescara.
Osservazioni I musei e centri di visite di Caramanico o della ex Oasi
Il Parco ha dal 2002 un nuovo Presidente, con una carriera WWF di Lama dei Peligni e le aree faunistiche oggi presenti
nel Corpo Forestale dello Stato, è in rinnovo il Consiglio nel Parco sono state progettate e realizzate dal Corpo Fore-
direttivo, presente invece il Direttore della precedente stale dello Stato e dal WWF. Le operazioni di conservazione
gestione. La tabellazione dei confini, la segnaletica stradale della natura nel Parco (allevamento Lontra, reintroduzione
e turistica risultano completate. Piano del Parco e regola- Camoscio, Cervo e Capriolo, progetto LIFE Orso bruno mar-
mento generale sono stati approvati dall'Ente, mentre è in sicano, coltivazione di piante endemiche o rare nel giardino
elaborazione il Piano pluriennale economico e sociale. Pre- botanico di Lama dei Peligni) sono state realizzate in pas-
sente il regolamento tematico sul risarcimento dei danni da sato ed in parte sono ancora gestite, sempre dalle ex Riserve
fauna selvatica ed il controllo della fruizione nelle aree sen-