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18 LISTA ROSSA DELLA FLORA ITALIANA
Al fine di delineare uno strumento operativo ap-
plicabile nell’immediato, in base alle attuali cono-
scenze, nell’ambito della convenzione tra MATTM
e SBI, si è proceduto ad una ulteriore selezione che
ha permesso di estrapolare, dall’elenco citato, 79
Non Policy Species (NPS) vascolari prioritarie per la
conservazione. Questo gruppo di specie ha incluso
innanzitutto piante ritenute già del tutto estinte,
presenti solo in condizioni di cattività (es. colti-
vate presso orti botanici o incluse in collezioni di
banche semi) o fatte oggetto di recenti tentativi
di reintroduzione in natura. Questi taxa sono stati
Isoëtes malinverniana è poi affiancati da specie esposte ad un forte rischio
una pteridofita acquatica d’estinzione nel breve periodo e da entità comunque ritenute a rischio, come testimoniato da riduzioni
endemica padana,
gravemente minacciata di areale e scomparsa in molti siti di presenza riconducibili al declino degli habitat vocati. Questi criteri
(CR) e inclusa tra le Policy sono stati infine integrati con una valutazione di rappresentatività geografica che, alla fine, ha permesso
Species. Foto T. Abeli.
di includere nel progetto di assessment almeno due NPS per ciascuna regione italiana.
Infine, sono state aggiunte alla presente Lista Rossa tutte le specie in precedenza valutate nell’ambito della
rubrica “Schede per una Lista Rossa della Flora vascolare e crittogamica Italiana”, pubblicata sull’Informa-
tore Botanico Italiano nel periodo 2008-2012.
2.3 Procedure di assessment
Il processo di valutazione è avvenuto in due fasi. Inizialmente una Red List Authority ristretta ha effettuato
un primo assessment, sulla base dei dati forniti da una larga base di contributori. A questo ha fatto seguito
una fase di verifica nell’ambito di workshop organizzati ad hoc, che hanno previsto la partecipazione di
gruppi di esperti provenienti dalle diverse regioni italiane.
Ognuna delle specie considerate, ad eccezione di 5 PS risultate non presenti in Italia, è stata oggetto di un
processo di risk assessment per l’intero territorio italiano, mediante l’applicazione della più recente versio-
ne del protocollo IUCN (2001; 2012a), con i relativi adattamenti per l’uso a scala regionale (IUCN 2012b).
Essendo le caratteristiche generali del protocollo indipendenti dal gruppo tassonomico considerato, le
proprietà dei criteri e delle categorie sono identiche a quelle descritte nel volume relativo alle procedure
di valutazione effettuate per i vertebrati italiani. In accordo con i suggerimenti IUCN (2013a), nei casi di
probabili eventi di estinzione avvenuti in tempi recenti ma che necessitano ulteriore conferma, invece di
applicare le categorie di estinzione (EX e EW) è stata usata la categoria Critically Endangered (CR) seguita
dalle sigle Possibly Extinct (PE) o Possibly Extinct in the Wild (PEW). Queste ultime non sono delle vere
categorie, ma enfatizzano una situazione di possibile estinzione, per altro sempre difficile da definire con
assoluta certezza.
2.4 Dati utilizzati
I dati necessari per le operazioni di risk assessment sono stati resi disponibili da oltre 200 esperti bota-
nici facenti riferimento alla Società Botanica Italiana. Quest’ampia rete di contributori, rappresentativa
dell’intero territorio nazionale, è stata quindi organizzata in gruppi di lavoro su base regionale che hanno
coordinato la raccolta dei dati richiesti per ciascuna entità considerata.
Per ogni taxon, i dati sono stati forniti utilizzando un format comune in cui sono stati richiesti dettagli
circa i seguenti aspetti:
• Regione amministrativa di presenza