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METODOLOGIA                                                                                          17






        I criteri per la valutazione delle categorie di minaccia sono 5, alcuni dei quali suddivisi in sottocriteri
        (IUCN 2012a):
        •  il Criterio A si basa sulla riduzione della popolazione in tempi recenti (10 anni o 3 generazioni), in-
          dipendentemente dalla consistenza numerica iniziale. Perché una specie sia inclusa nella categoria di
          minaccia inferiore (Vulnerabile) il suo declino deve essere superiore al 30% in un periodo di 10 anni o
          3 generazioni, mentre per essere inclusa nella categoria di minaccia più alta (Gravemente minacciata)
          il declino deve essere superiore all’80% nello stesso periodo. L’applicazione di questo criterio necessi-
          ta quindi di una base di dati pregressa e di una conoscenza esatta dell’andamento delle popolazioni
          nell’ultima decade.
        •  il Criterio B si basa sulle dimensioni dell’areale geografico della specie. Affinché una specie sia consi-
          derata minacciata secondo il criterio B, il suo areale deve essere di piccole dimensioni (meno di 20.000
          km  per l’inclusione di una specie nella categoria Vulnerabile), ma ciò non è di per sé sufficiente: è ne-
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          cessario, infatti, che esso sia in contrazione, che la popolazione al suo interno sia frammentata o che stia
          subendo un declino numerico, dell’areale e/o della qualità dell’habitat idoneo per la specie; è il criterio
          in genere più utilizzato per le specie vegetali.
        •  il Criterio C prende in considerazione l’ampiezza della popolazione. Utilizzato per la valutazione di taxa
          che sono in fase di declino attuale o futuro, frammentati o con fluttuazione numerica della popolazione,
          viene applicato sempre in ambito di popolazioni con numero di individui al di sotto di una certa soglia
          (meno di 10.000 individui per l’inclusione di una specie nella categoria Vulnerabile).
        •  il Criterio D viene utilizzato esclusivamente per popolazioni molto piccole (inferiori a 1000 individui
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          maturi) o con areale limitato (inferiore a 20 km ), sempre che vi sia una minaccia che potenzialmente
          possa portare il taxon a un drammatico peggioramento dello stato di conservazione in un breve periodo.
        •  il Criterio E si basa sulla probabilità di estinzione quantitativa stimata per un intervallo temporale
          preciso. Secondo questo criterio una specie è Vulnerabile se la sua probabilità di estinzione stimata è
          superiore al 10% in 100 anni, Minacciata se superiore al 20% in 20 anni o cinque generazioni, Grave-
          mente Minacciata se superiore al 50% in 10 anni o tre generazioni. Queste stime di probabilità possono
          essere ottenute tramite modelli, ad esempio analisi della vitalità della popolazione basata su simulazioni
          dell’andamento demografico. è il criterio meno utilizzato.



        2.2 Selezione delle specie incluse nel progetto

        A fronte della grande diversità di generi e specie della flora italiana, in primis si è provveduto a selezionare
        i taxa da valutare nell’ambito del progetto, che è così stato suddiviso in due fasi.
        La prima ha riguardato la verifica degli allegati II, IV e V della Dir. ‘Habitat’ (92/43/CEE) e delle entità
        richiamate nella Convenzione di Berna (Convenzione per la conservazione della vita selvatica e dei suoi
        biotopi in Europa, 1979). Questo è stato accompagnato dal controllo e dall’aggiornamento nomenclatu-
        rale e tassonomico degli elenchi visionati da parte di un’apposita Taxonomy Authority, al fine di individuare
        con certezza tutte le specie citate nei due riferimenti normativi effettivamente incluse nella flora italiana
        (lavoro seguito in particolare per quanto riguarda le piante vascolari da L. Peruzzi, Pisa). Alla fine di que-
        sto processo è stato quindi definito un pacchetto (comprensivo di piante vascolari, briofite e licheni) di
        197 Policy Species (PS), che sono state considerate per le successive operazioni di risk assessment.
        La seconda fase ha avuto come scopo la redazione di un ampio elenco di attenzione in grado di rappre-
        sentare la reale porzione di flora vascolare italiana di pregio (entità più vulnerabili). Pertanto, in base
        alle più aggiornate conoscenze floristiche nazionali, è stato condotto un processo di selezione, dando
        priorità a: taxa endemici, taxa soggetti ad un documentato e forte rischio di estinzione, taxa in sensibile
        regressione a causa delle modificazioni dei loro habitat d’elezione (es. aree umide, ambienti costieri). Ciò
        ha permesso di redigere un elenco di oltre 1.500 taxa vascolari il cui assessment va considerato necessario
        per poter ottenere una lista rossa della flora vascolare minacciata che sia sufficientemente rappresentativa
        della situazione italiana.
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