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INTRODUZIONE 13
sviluppatosi nel periodo 2012-13, ha pertanto consentito un primo passo verso il raggiungimento di un
importante obiettivo nell’ambito della tutela del patrimonio floristico nazionale, vale a dire la definizione
di una Lista Rossa della flora italiana di particolare pregio, redatta secondo i più recenti standard interna-
zionali (IUCN 2001, 2013a).
1.2 Le Liste Rosse della flora minacciata
Le Liste Rosse sono elenchi di specie, riferiti ad un dato territorio, in cui per ogni taxon viene indicato il livello
di rischio d’estinzione emerso a valle di un processo di valutazione (Risk Assessment). Attualmente, in virtù
delle caratteristiche di ripetibilità ed affidabilità dei risultati (De Grammont e Cuaròn 2006) le procedure
di Risk Assessment sviluppate dalla International Union for Conservation of Nature (IUCN) rappresentano lo
standard internazionale di riferimento. L’attuale protocollo IUCN (2001; 2013a) è il risultato di un lungo Gentianella crispata, specie
processo di affinamento che ha avuto origine sin dagli anni ’60. Infatti, a partire dal 1963 la IUCN, tramite gravemente minacciata
(CR) non è stata valutata
l’apposita commissione Species Survival Commission (SSC), promuove la redazione di liste rosse inerenti or- a livello globale e manca,
ganismi animali e vegetali al fine di evidenziare i taxa maggiormente minacciati d’estinzione, su cui orien- quindi, nella IUCN Red List
of Threatened Species.
tare gli sforzi di conservazione. Attualmente la IUCN cura la stesura delle Liste Rosse mondiali nell’ambito Foto L. Peruzzi.
del progetto IUCN Red List of Threatened Species™ (www.iucnredlist.org), dove risultano valutate oltre 15.000
piante terrestri, fra vascolari e non.
Sebbene il sistema IUCN sia nato originariamente per consentire la valutazione a scala
globale del rischio d’estinzione di un taxon, nel tempo sono divenute sempre più fre-
quenti le applicazioni a scala regionale (IUCN 2003), riferite tipicamente ad ambiti na-
zionali o continentali. In tal senso, relativamente all’Europa vanno quindi annoverate le
Liste Rosse della Flora Vascolare redatte per Irlanda (Curtis e McGough 1988), Svizzera
(Moser et al. 2002), Gran Bretagna (Cheffings e Farrell 2005), Ungheria (Kiràly 2007),
Cipro (Tsintides et al. 2007), Spagna (Moreno 2008), Norvegia (Kålås et al. 2010) e
Finlandia (Rassi et al. 2010).
A livello sovranazionale va inoltre rimarcata la Lista Rossa delle Piante Vascolari re-
centemente redatta per la stessa Unione Europea (Bilz et al. 2011), documento che
oggi rappresenta un caposaldo di riferimento ufficiale a livello dell’Unione. La Euro-
pean Red List of Vascular Plants, alla cui stesura hanno peraltro significativamente contribuito numerosi Linaria tonzigii è una specie
endemica alpina (Alpi
botanici italiani, include 1.826 taxa divisi fra entità incluse in normative internazionali (Policy Species), Orobie) quasi minacciata
entità selvatiche parenti di piante di interesse alimentare (CWR - Crop Wild Relatives) ed entità tipiche di (NT). Foto A. mondoni.
ambienti acquatici. Ad ulteriore riprova del valore del territorio italiano nel quadro
internazionale della conservazione della diversità vegetale, va rimarcato il fatto che
per tutte le categorie di piante sopracitate, l’Italia è fra i primi tre stati membri con il
maggior numero di taxa rappresentato nella propria flora.
In Italia, grazie alle numerose attività promosse nel tempo dalla Società Botanica Ita-
liana, vi è una consolidata tradizione riguardo la conservazione della natura (Pedrotti
1992; Blasi et al. 2007), anche per quanto concerne le liste rosse. A tal riguardo i bota-
nici italiani hanno contribuito alla stesura delle prime liste rosse IUCN internazionali
(Lucas e Walters 1976; Lucas e Synge 1978). Inoltre, durante gli anni ’90 sono state
prodotte quelle che, ad oggi, rimangono le uniche liste rosse a carattere nazionale per
la flora italiana vascolare (Conti et al. 1992, 1997), briofitica (Cortini Pedrotti e Aleffi
1992) e lichenologica (Nimis 1992). A seguito dell’uscita del più recente protocollo
IUCN (2001), e delle indicazioni per l’utilizzo a scala regionale (IUCN 2003), le numerose esperienze Cypripedium calceolus (LC)
condotte in Italia, svolte anche fuori dal contesto della flora vascolare (Nimis 2003; Venturella et al. 2003; è una delle poche orchidee
inserite nella Direttiva
Nimis e Martellos 2008), hanno incluso prevalentemente applicazioni circoscritte dal punto di vista sia Habitat. Foto T. Abeli.
spaziale (Argenti e Lasen 2004; Wilhalm e Hilpold 2006) che tassonomico (Gargano et al. 2007; Bacchetta
et al. 2008; Fenu et al. 2011, 2012; Nascimbene et al. 2012). Negli ultimi anni, il Gruppo di Conservazione