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razione della Sicilia, sopra riportata, che comunque attende conferme. La pre-
                 senza a Filicudi, riportata in Ck Map e attribuita a Failla et al. (1973), deve ri-
                 tenersi un refuso (P. Fontana, com. pers.).


                    Paracinema tricolor (Thunberg, 1815)
                   Modica (Riggio, 1887b; Ramme, 1927).
                    La citazione di Riggio (1887b), riportata anche da Ramme (1927), resta l'uni-

                 ca per la Sicilia, ove quindi questa specie non è mai più stata rinvenuta da ol-
                 tre 120 anni; pertanto l'assegnazione alla ssp. bisignata (Charpentier, 1825) po-
                 trà essere verificata solo quando sarà ritrovata una popolazione nell'isola. La
                 specie è distribuita dall'Europa centrale a tutto il Mediterraneo e Nord Africa
                 occidentale.


                    Brachycrotaphus tryxalicerus (Fischer, 1854)
                    Messina (Riggio e Pajno, 1886-87); Lipari, Taormina (Riggio, 1891); Lipa-
                 ri, Taormina, Torrente Gammate (Ramme, 1927); Taormina (Baccetti, 1959);
                 Vulcano, Lipari, Salina, Filicudi, Stromboli (Failla et al.,  1973); Panarea, Ca-
                 stroreale, Acquacalda, Adrano (Fontana et al., 2005).
                    I cartellini della serie raccolta da Ramme (1927) riportano come località Tor-
                 rente Catarratti, non Gammare. La specie è stata descritta su esemplari prove-
                 nienti dalla Sicilia (località tipica: Messina). Riggio (1891) ha indicato anche
                 il "Bosco tra Partinico e Alcamo", ma non ci sono conferme recenti nella stes-
                 sa località. La distribuzione di questo taxon interessa soprattutto l'Africa a sud
                 del Sahara, ma sono noti anche altri reperti mediterranei, tra cui una femmina
                 proveniente dall'Egitto (Cairo, leg. Staudinger), conservata al Museo Nacional
                 de Ciencias Naturales di Madrid (Massa, 2010a).


                    Ochrilidia sicula (Salfi, 1931) (Tav. 6)
                    Castellammare del Golfo (sub Ochrilidia tibialis)  (Riggio e Pajno, 1886-87);
                 Balestrate, Capaci (Ramme, 1927, sub Ochrilidiasp. nec tibialis; Salfì, 1931);
                 Capaci, Balestrate, Foce del Belice, spiaggia di Licata, dune di Vendicari (Mas-
                 sa, 1994b); Capaci (Massa e Ragusa, 1999); F. Cassibile, Dune di Marza, Por-
                 to Palo di Capo Passero, Caltagirone (M. Ramione) (Fontana et al., 2005).
                    Ochrilidia sicula fU rinvenuta per la prima volta nella spiaggia di Castellam-
                 mare del Golfo (Trapani) da Giuseppe Riggio nell'agosto 1886 (Riggio e Paj-
                 no, 1886-87, sub Ochrilidia tibialis). Nel1927l'entomologo tedesco Ramme
                 la ritrovò nelle spiagge di Balestrate e Capaci (sebbene la serie tipica provenga
                 esclusivamente da Balestrate) e comprese che si  trattava di una specie diversa
                 ( Ochrilidia sp. nec tibialis). Dopo alcuni anni, Salfì (1931), nell'ambito di un
                 lavoro revisionale del genere Platypterna, cui venivano ascritte le attuali Ochri-
                 lidia, ebbe in prestito il materiale raccolto da Ramme e descrisse la Platypterna



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