Page 6 - Micali_1993
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Gli Autori successivi non sono concordi sul nome da utilizzare per gli
esemplari fossili, così usano ora l'uno, ora l'altro, e talvolta si trovano pro-
prio nel dubbio, così nasce la T. (Pyrgostylus) striatulolanceae Sacco, 1892,
con caratteristiche intermedie tra T. striatula e T. lanceae.
Cerulli e Irelli (1914: 275) propone T. pallida var. lanceae.
Moroni & Paonita (1964: 10) istituiscono un neotipo di T. lanceae, ba-
sandosi su un esemplare raccolto nelle sabbie di Altavilla (Pliocene medio)
alto solo 9,8 mm, e mancante della parte finale dell'ultimo giro, sicché non
è possibile osservare le pieghe all’interno del labbro esterno citate da
Libassi.
Il campione n° 10 è stato raccolto nell'affioramento di sabbie gialle
sulla destra del torrente Milicia, lo stesso studiato da Moroni & Paonita.
Gli esemplari esaminati mostrano una certa variabilità nello sviluppo del
cordone basale, e l’esemplare figurato da Moroni & Paonita si colloca nella
parte centrale di questo campo di variabilità.
Sacco (1893: 10) considera Chemnitzia scarabelliana Cocconi, 1873 e
Chemnitzia n. sp. Cocconi, 1873 varietà di T. lanceae, e le denomina rispet-
tivamente: T. (Pyrgostylus ) lanceae var. scarabelliana e T.(P.) lanceae var.
piacentina. Per quanto esposto al paragrafo precedente, e supportati dall'e-
same di esemplari pliocenici provenienti dal piacentino e parmense (cam-
pioni 6,7,8,12), si ritiene che in ambedue i casi si tratti di esemplari di T.
striatula.
Senza discutere in dettaglio Turbonilla (Pyrgostylus ) interposita
Cerulli-Irelli, 1914, basta riportare quanto scrive l'Autore (1914:273): «I
due individui che rappresentano questa specie..., presentano caratteri di
affinità tanto colla T. striatula quanto colle var. Lanceae e communis di T.
pallida ». Le differenze indicate, e il fatto che T. interposita sia segnalata
anche vivente, non lasciano dubbi che si tratti di T. striatula.
Turbonilla (Pyrgostylus ) striatulolanceae Sacco, 1892 viene istituita su
esemplari del Pliocene astigiano, con la seguente diagnosi: «Testa affinis P.
lanceae, sed differtur sequentibus notis: Cingulum circumbasale subobli-
tum vel nullum, deinde spatia intercostalia inferne non circumscripta. Co-
stae longitudinales in regionem basalem passim subproductae». L’analisi
della descrizione originale e della foto di un sintipo in Ferrerò Mortara et
alii (1984, tav. 13 fig. 11), portano a ritenere che si tratti di un esemplare di
T. striatula senza cingolo basale.
Si propone pertanto la seguente sinonimia: Turbonilla striatula (Linné,
1758) = Chemnitzia lanceae Libassi, 1859 = Chemnitzia scarabelliana Coc-
coni, 1873 = Chemnitzia sp. n. Cocconi, 1873 = Turbonilla cocconii Fontan-
nes, 1881 = Turbonilla striatulolanceae Sacco, 1892 = Turbonilla interposita
Cerulli-Irelli, 1914 = ? Turbonilla hemiacirseoides Sacco, 1892.
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