Page 19 - N.Agostini_2002
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 Parte Terza: Ricerca                        6. la migrazione dee rapaci in Italia

 Bianconi nidificanti nell'Italia centrale attraversano il Mediterraneo sullo Stretto   6.5.8 Falconiformi
 di Gibilterra, passando sull'Appennino Ligure, sia in primavera che in a~~nno.
 Per quel che riguarda la migrazione autunnale, d.ura.nte la second.a metà da s~t­  Come precedentemente detto, i Falconiformi, migrando su ampio fronte, rara-
 tembre  centinaia di individui sono stati osservati nugrare lungo al versante tar-  mente mostrano notevoli concentrazioni di individui. In Italia, il Grillaio offre un
 renico dell'Italia centrale verso NW, concentrandosi lungo le pendici di Monte   chiaro esempio in questo senso. Questa specie nidifica nell'Italia meridionale,
 Colegno (Agostini et al., 2002). Poiché ne~l' A~p~o Li~ son? stati ri~ortati   con la maggiore concentrazione di coppie tra la Calabria, la Basilicata, la Puglia
 gruppi contenenti individui appartenenti a differenti dassa dt età, e probabde che   e la Sicilia; in quest'area sono state recentemente stimate 2507-2690 coppie (Pa-
 almeno parte dei giovani della popolazione dell'Italia centrale apprend~~ q~e­  lumbo 1997). Durante la migrazione autunnale, considerato l'elevato successori-
 sta rotta "contraria" seguendo gli adulti (Agostini et al., 2002). È probabale infine   produttivo riscontrato in questa popolazione, si stima che più di 10000 grillai at-
 l'esistenza di un flusso migtatorio primaverile lungo l'arco prealpino, area non   traversino la Calabria, la Sicilia e l'ampio braccio di mare tra l'isola e l'Africa. Di
 ancora interessata da osservazioni sistematiche in questo periodo (Fig. 6.6)   questo enorme flusso migratorio non vi è  quasi  traccia  (Agostini e  Logozzo,
     1995b, oss. pers.; Beaman e Galea, 1974; ZaUes e Bildstein, 2000). Soltanto sullo
     Stretto di Messina, in primavera, vengono segnalati regolarmente significativi
     conteggi di Falconiformi. In particolare, tra i11989 ed il1998, è stato riscontrato
 6.5.7 Altri Acdpitriformi
     un numero medio stagionale di 583 Gheppi (Falco timwuculus; max 672 nel1998),
 Per quel che riguarda le altre specie di Accipitriformi, non ven~ono ~egnalati si-  1.017 Falchi cuculi (Falco vespertinus; max 6.885 nel1992) e 140 Lodolai (Falco sub-
 gnificativi passaggi, con l'eccezione della Poiana (Butco buteo) m pnmavera ~ul   lmteo;  max 224 nel1994: Zalles e Bildstein, 2000). Per quel che riguarda il Falco
 Monte Conero (massimo 150 individui osservati: Borioni, 1993) e dello. Sp~te:   cuculo è interessante riportare l'avvistamento di un gruppo di circa 250 indivi-
 re (Accipiter nis11s) lungo le pendici del Monte Oarm in autunno (187 md1vld~   dui il30 aprile 1995 sull'isola di Malta (Mercieca et al., 1999). I Falclù cuculi rag-
 osservati nel 1992:  Reteuna, 1994}. Tuttavia, osservazioni effettuate nel 2001  n-  giungono le loro aree di nidificazione dell'Europa orientale, ma non attraversa-
 portano il passaggio di 300 Poiane nella Provincia di Bergam~ (B~ssi, ~stampa)   no il Mediterraneo centrale durante la migrazione autunnale. In questo periodo
 mentre il4 marzo 2002 Michele Segata (oss. pers.) rilevò 123 md1vidm m tre ore   un significativo passaggio di Gheppi e Lodolai è invece segnalato nell' arcipela-
 di osservazione lungo la Val di Cembra (Trento). Questi movime~ti po~~~bero   go maltese (Beaman e Galea, 1974).
 indicare una migrazione su breve o media distanza della popolaZione rudiflc~­
 te nell'area Alpina. Per il Falco pescatore, sebbene costan.temente osse~at~ m
 quasi tutti i siti, non vengono riportati significativi conteggti .questa spec1e ~gra   6.6 Guida al birdwatching
 su ampio fronte e generalmente in individui s~go!i (Kerlinger, 1989;  KJ_ellé:"'
 1997). E interessante rilevare un costante passagg~o da alcune Albanelle r~ah (C.r-  6.6.1 Migrazione primaverile
 cus cyaneus), specie svernante nel bacino nel Mediterr~neo (Cram~ e S~mmons,
 1980), ed Aquile minori (Hieraaehts  pennatus),  prob.abliment.~ estiv~ti o  sver-  Lo Stretto di Messina è il sito in cui si verifica la maggiore concentrazione di in-
 nanti in Italia, prevalentemente sullo Stretto di Messma e sull1sola da Maret~~o   dividui migranti in primavera (Tab. 6.1). D Falco pecchiaiolo è la specie domi-
 (Dimarca e Iapichino, 1984; Giordano, 1991; Agostini e Malara, 1997; A?ostiru e   nante ed il periodo compreso tra la fine  di aprile e la prima metà di maggio è
 Logozzo, 1998; Agostini el al., 2000; Zalles e Bildstein, 2000). Inoltre Gustin (1989)   quello migliore per l'appassionato birdwatcher. In questo periodo, oltre ai Falclù
 riporta un conteggio di 72 Albanelle pallide (CirCIIS macroums) a Cél:Po d'~tranto   pecchiaioli, possono essere osservati numerosi Falchi cuculi ed Albanelle mino-
 nel1989, (Corso 2001) un massimo di 83 individui sullo Stretto d1 Messma nel   ri. Sul versante siciliano dello Stretto generalmente gli uccelli transitano alti se-
 2000. Questa specie nidifica nell'Europa orientale ed alcuni individui svernano   guendo la dorsale dei Monti Peloritani. Lungo il versante calabrese, sebbene il
 in Tunisia (Cramp e Sirnmons, 1980).   fronte migra torio sia più ampio, le condizioni sono migliori per l'osservazione
 Tra le specie con individui erratici, troviamo la Poiana codabianca (Buteo mjinus),   poiché gli uccelli raggiungono la costa a quote meno elevate. D notevole passag-
 l'Aquila anatraia minore (Aquila  pomarina),  l'Aquila anatraia maggi~re (:"quila   gio di Falchi di palude tra la fine di marzo e l'inizio di aprile rende lo Stretto di
 clanga), l'Aquila imperiale (Aquila hcliaca) e l'Aquila delle steppe (Aqu~ht m~ale1~­  Messina estremamente interessante anche in questo periodo. Negli altri siti ita·
 sis; Zalles e Bildstein,  2000).  l  conteggi  di centinaia di  Poiane, Aquile mmon,   liani interessati dal flusso migratorio primaverile (Marettimo, Ustica, Capo d'O-
 Poiane coda bianca e decine di Aquile anatraie minori riportate da Th.iollay (1977)   tranto, Monte Conero, Monte S. Bartolo, Arenzano) è possibile osservare le stes·
 sul promontorio di Cap Bon sono stati probabilmente _causati, -~~o~~en~e ~   se specie in trarlsito sullo Stretto di Messina, ma generalmente in concentrazioni
 quanto osservato per il Capovaccaio ed il Biancone, da nconteggt dJ mdavadua ru-  notevolmente ridotte. Interessante eccezione risulta Arenzano, nell'Appennino
 dificanti o estivanti in Tunisia.   Ligure, per l'osservazione dei Bianconi in marzo.



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