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 Parte Terza: Ricerca                        6. la migrazione dei rapaci in Italia

 Tab. 6.1  Specie d1  rapaci (Accipitriformi e Falconiformi) migranti in Europa (Zalles   seguentemente, in aJcune località, possono essere osservate grandi quantità di
 e Bildstein ZODD}   questi uccelli concentrati in prossimità dei corpi d'acqua che agiscono come una
    barriera naturale, oppure a causa dell'attrazione verso catene montuose dove si
 Migratori tot<lll   Gipeto (Gypaetus barbatus}
 Falco di palude (Cirrus aeruginosus)   formano le termiche migliori. Le specie maggiormente dipendenti da questa tec-
 Falco pescatore (Pandron hal•aetus)
 Falco pe«hiaiolo (Pemis apivorus)   Albanella palloda (Ciltlls macrourus)   nica di volo sono anche quelle che mostrano una maggiore tendenza a migrare
 AlbaneUa reale (C"JmJs cyaneos)
 Albanella minore (Citrus prgargus)   SpaMere levan~no (Accrpiter brevrpes)   in gruppo (Kerlinger, 1989). ll gregarismo, infatti, può essere utilizzato per loca-
 Pooana calzata (Buteo lagopus}   Astore (Accipiter gentilis)   lizzare le correnti termiche poiché gruppi di rapaci impegnati nel volo veleggia-
 Biancone (Cirraerus gallicus)
 Aquila anatraia minote (Aqui0 pomannaJ   Poiana (Buteo buteo)   to possono essere individuati anche da notevole distanza. Tuttavia, anche tra gli
 Poiana codabianca !Bureo roflllUS)
 Aquila anatral<l maggiore (Aquila wnga)   AquUa di  mare (Halraeerus alb~ei/laJ   Accipitrifonni, esistono specie con differente grado di dipendenza dallo sfrutta-
 Grilaco (Falco naumanm)   Aquila delle steppe (Aquila nipaleruis)
 Fako cuculo (Falco wespettinus}   mento delle correnti termiche. Studi effettuati negli Stati Uniti, sul Lago Supe-
 falco deUa regina (Falco eleotlorae)   Aquola ompenale (Aquild heliaca)   riore e la Baia di Delaware, hanno dimostrato che la tendenza di una data specie
 Aqutla reale (Aquila chtysaetos)
 Lodola10 (Falco subbuteo)
 Aquila del Bonel~ (Hreraaetus fascoatus)   ad attraversare le barriere d'acqua è in funzione positiva del suo aspetto: gli uc-
 Aquila minore (H1eraaetus pennatus)
 Mlgratori panlall   celli con ali relativamente !unge sono più adatti a volare su superfici d'acqua di
 Ghepp•o {Fil/co rinnuflCIJius)
 Nibbio bianco (Eianus ceruleusJ   Smerigbo (Fako co/umbarius)   uccelli con ali relativamente corte; le ali relativamente lunghe, infatti, oppongo-
 Nibb10 reali! (Milvus mifws}   Lana no (Falco blanrucus}   no una minore resistenza aerodinamica indotta e diminuiscono quindi il costo
 Nibb1o bruno (Milws m~graru)   falco sacro (Falco chenug)
 Awolto•o monaco (Aegyptus tnOIIilchusJ   G•rfalco (Falco rustiCOius)   energetico del volo battuto {Kerlinger, 1985). Tale caratteristica è presente soltan-
 Grifone (Gyps fui.'US)   Falco IJI!1Je9rino (Fillco perPgnnus)   to in alcune specie di Accipitrlfonni (per es. aJbanelle e nibbi), mentre è  estre-
 Capovacca•o (N~ron percnopterus)   mamente sviluppata in tutti i Falconiformi che, per tale motivo, utilizzano pre-
    valentemente il volo battuto e raramente vengono osservati in grandi concentra-
    zioni durante le migrazioni. Negli ultimi anni, grazie prevalentemente all'utiliz-
 zione, con una piccola o nessuna sovrapposizione tra l'areale di nidificazione e   zo contemporaneo della radiotelemetria e dell'osservazione visiva, numerose ri-
 quello di svemamento. Nella migrazione parziale, invece, taJi  movimenti ven-  cerche sono state effettuate su alcuni aspetti delle tecniche di volo utilizzate dai
 gono effettuati soltanto da alcuni membri di una popolazione, con un grado va-  rapaci migranti, soprattutto in relazione alle differenti strategie impiegate a1 va-
 riabile di sovrapposizione tra l'areale riproduttivo e quello non riproduttivo. A   riare delle condizioni atmosferiche (Richardson, 1978; Kerlinger, 1984; Kerlinger
 livello di specie la distinzione tra migra tori totali e parziali non è così netta, poi-  e Gauthreaux, 1984; Kerlinger et al., 1985; Bruderer et al., 1994; Spaar, 1995, 1997,
 ché vengono incluse tra le specie migra triei totali quelle in cui più del 90% degli   1999; Spaar e Bruderer, 19%, 1997a, 1997b; Spaar et al., 1998,2000; Leshem.e Yom-
 individui  lascia  l'areale  di  nidificazione  durante il periodo non  riproduttivo   Tov, 1996a, 1996b; Kjellén et al., 1997; Meyer et al., 2000).
 {Kerlinger, 1989). Bisogna inoltre citare i movimenti di irruzione, che si verifica-
 no nelle specie che catturano prede le cui popolazioni mostrano variazioni im-
 prevedibili. In questo caso gli uccelli lasciano l'areale di nidificazione solo negli
 anni in cui le prede scarseggiano. Infine, considerando la distanza percorsa, è   6.4 Orientamento e navigazione
 possibile individuare una migrazione su breve (<300 krn), media (300-1500 km)
    Uno dei primi studi sull'orientamento e le capacità di navigazione degli uccelli
 e lunga distanza (>1500 km). Tra le specie europee 11 sono migratrici totali, 27   migranti è  stato effettuato proprio su un rapace, lo Sparviere (Accipiter 11isus),
 migratrici parzia1ì mentre nessuna mostra movimenti dì irruzione (fab. 6.1; Zal-
    ideando un esperimento sul campo che considerava il comportamento sia di in-
 les e Bildstein, 2000).
    dividui giovani sia di adulti (Drost, 1938). Dopo essere stati catturati sul mare al
    largo della costa della Germania durante la migrazione autunnale, gli Sparvieri
    venivano trasportati circa 600 krn verso est, nella Polonia occidentaJe, e rilascia-
 6.3 Tecniche di volo   ti. Dei 209 individui rilasciati 36 furono in seguito catturati. I giovani tendevano
    a muoversi lungo un asse NE-SW mentre gli adulti volavano più verso W come
 Diversamente dai Falconiformi che, durante gli spostamenti migratori, utilizza-  se tentassero di individuare l'asse lungo il quale avevano migrato negli anni pre-
 no prevalentemente il volo battuto, quasi tutte le specie di Accipitriformi impie-  cedenti. Questo studio suggerisce che i giovani Sparvieri possiedono un asse ge-
 gano il volo veleggiato sfruttando le correnti termiche grazie alla loro maggio-  neticamente definito lungo il quaJe si orientano durante la prima migrazione,
 re superficie alare; guadagnando rapidamente quota e planando da una termica   mentre gli adulti sembrano possedere vere e proprie capacità  di navigazione.
 all'altra, questi uccelli coprono lunghe distanze con il minimo sforzo. Tali cor-  Dopo il lavoro di Drost, che può essere considerato pionieristico, Mueller e Ber-
 renti ascensionaJi si formano per differenze di temperatura dell'aria sulle terre   ger (1%9) investigarono sulle capacità di navigazione di alcune specie di rapaci
 emerse, mentre sono quasi completamente assenti sulle superfici d'acqua. Con-  dell'America settentrionale con risultati che sembravano evidenziare significati-


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