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Famiglia Spelaeoniscidae
Lo studio di una ricca collezione di Spelaeoniscus, raccolti nel corso di numerose campagne
faunistiche condotte in Sicilia, Isole circumsiciliane, Arcipelago maltese, e nord Africa ha
messo in evidenza come, in questi isopodi, esista una forte monotonia relativamente alla
morfologia generale, per cui ad un primo esame tutte le specie osservate potevano essere
facilmente attribuite al genere Spelaeoniscus. Si tenga presente inoltre che in assenza di
maschi la determinazione specifica risulta estremamente complessa se non impossibile.
L’attento esame dei caratteri sessuali secondari maschili ha messo in evidenza che alla
suddetta uniformità morfologica si contrappone un forte differenziamento di queste
strutture che, oltre a caratterizzare tutte le specie, mostra l’esistenza di tre diverse linee
filetiche che possono essere considerate come altrettanti generi.
Il ritrovamento di alcune popolazioni siciliane rinvenute nella valle dell’Acate (RG) ed affini
a due specie precedentemente descritte Spelaeoniscus vallettai Caruso 1975 e Spelaeoniscus
petraliai Caruso e Lombardo, 1977 ci ha indotto ad attribuirle ad un nuovo genere. Nel
1977 descrivendo S. vallettai e S. petraliai Caruso & Lombardo 1977b avevano già sostenuto
che si trattava di specie molto isolate all’interno del genere Spelaeoniscus a cui erano state
attribuite. Pertanto la scoperta di questa nuova specie ci fa ritenere opportuno istituire per
queste tre un nuovo genere che denominiamo Hiblaeoniscus caratterizzato dall’avere gli apici
degli endopoditi dei pleopodi maschili nettamente ripiegati ad angolo più o meno retto
verso il basso e con diversi livelli di strutturazione che consentono facilmente di distinguere
le tre specie ad esso attribuite (Fig. 71).
Figura 71 – A, Apice dell’endopodite del primo pleopode maschile di Hiblaeoniscus gen. nov. vallettai
(1800 x); B, Apice dell’endopodite del primo pleopode maschile di Hiblaeoniscus gen. nov. petraliai
(1600 x) (da Caruso & Lombardo 1977b).
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