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proprio della Sicilia o viceversa di confluenza per elementi originari di flore
circostanti. Per effetto della condizione insulare si configura anche come zona
di diversificazione ambientale e sede di differenziamento a carico delle
componenti floristiche suscettibili di partecipare ai processi adattativi. Collegati
all'origine e alla natura di ciascun gruppo di isole, questi processi si sono
ripetutamente attivati ed esauriti con effetti diversi anche in dipendenza dei
fattori geografici e ambientali.
Sedi delle più antiche colonizzazioni sono le Egadi, il cui patrimonio floristica
è particolarmente ricco e diversificato per il numero di taxa e per l'incidenza
qualitativa e quantitativa dell'elemento endemico. Marcatamente caratterizzato
da vari elementi d'origine terziaria, questo patrimonio è più affine alle flore dei
promontori della Sicilia occidentale che si distinguono l'una dall'altra soprattutto
per gli elementi risultanti da antiche differenziazioni locali. Le Egadi
rappresentano dunque l'unica parte realmente insulare di un vasto arcipelago
ormai inglobato nella massa della Sicilia (Raimondo et al., 2002).
Anche a Lampedusa l'alta concentrazione di taxa endemici ben differenziati
e distinti è connessa all'antichità dell'isola.
Per quanto attiene alle flore degli apparati insulari vulcanici, evidentemente
la recente costituzione di ciascuna di esse non ha ancora consentito la
formazione di contingenti endemici rimarchevoli quanto quelli insediati sui
substrati calcarei. Ciò si evince dalla povertà numerica delle entità esclusive e
dai ranghi tassonomici spesso inferiori a quello specifico. D'altra parte, questi
stessi aspetti sono un indizio del fatto che i processi di differenziazione non si
sono ancora conclusi.
Riguardo alle connessioni territoriali, le isole Egadi hanno certamente avuto
un ruolo attivo internamente al sistema insulare al quale appartenevano e nella
parte occidentale della Sicilia; ma, pur non potendosene escludere l'esistenza,
tracce d'intensi rapporti fitogeografici con altri territori non sono evidenti. Per
le isole Eolie, un buon numero di areali concernenti il Tirreno meridionale indica
invece un ruolo di ponte fra Sicilia, Italia meridionale a nord della Calabria e,
più limitatamente, Sardegna.
Per Pantelleria e le isole Pelagie, le cui flore includono ragguardevoli elementi
provenienti dall'Mrica e dal Mediterraneo orientale, è evidente la funzione di
ponte fra questi territori e la Sicilia dove, proprio attraverso questa via, potrebbero
essere giunte anche specie a di~tribuzione sar~o-corsa e africana e specie a
distribuzione ibero-africana. Ma, l'alto numerò di entità africane che non si
spingono più a nord pone in risalto anche il fatto che queste isole (specialmente
Lampedusa e Lampione) fanno principalmente parte della linea di confine
biogeografico fra Mrica ed Europa e solo secondariamente costituiscono varco
per il passaggio di specie da una parte all'altra dei due continenti.
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