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- Il “modello rurale” che, realizzato nelle ville marittime, esaustive, ci consentono comunque di evidenziare come
funzionava come vero e proprio “annesso industriale” di l’evoluzione dell’alieutica mediterranea in chiave impren-
ville rurali essenzialmente agricole . ditoriale, con la nascita di questa tipologia di stabilimenti
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- Il “modello urbano” che, realizzato in prossimità delle che gradualmente assunsero aspetto e funzione di struttura
città marittime, deve aver rappresentato il sistema orga- industriale, ha dato origine a quei fenomeni
nizzativamente ed economicamente più vantaggioso . aggregativo/culturali che nei secoli hanno caratterizzato
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- Il “modello semi-urbano”, dove la concentrazione di più fortemente il territorio costiero di tutto il bacino mediter-
impianti per la salagione in un’unica area industriale ha raneo. Un’economia di scala che successivamente in età ro-
consentito la nascita di quella “economia di scala” che mana ha favorito, lungo le sue direttrici commerciali, dei
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ha veicolato questi prodotti lungo tutte le direttrici com- veri e propri fenomeni di urbanizzazione .
merciali di età romana. Qui le attività industriali gravi-
tanti intorno al thunnus thynnus si completavano a ote
vicenda in un efficace interdipendenza funzionale, favo-
rendo veri e propri fenomeni di urbanizzazione . 1 La ragione di questa carenza di evidenze archeologiche fu spiegata da
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L’esistenza di numerosi impianti di notevole dimensione Ponsich come una conseguenza dei lavori di rifacimento e ampliamento
doveva essere principalmente diretta all’esportazione della dei medesimi siti in un arco temporale prolungato che avevano, con ogni
probabilità, distrutto qualsiasi testimonianza dell’industria antecedente
maggior parte della loro produzione. Non è un caso, quindi,
(PONSICH, TARRADELL 1965).
che in prossimità di questi impianti fossero ubicati fre- 2 All’inizio del V secolo a.C., l’utilizzo di questi prodotti è già consuetu-
quentemente degli “annessi industriali” dediti alla fabbri- dinario, la sua produzione regolare rimonta probabilmente al VI secolo
cazione in serie delle ingenti quantità di anfore da trasporto a.C., mentre la data orientativa della sua invenzione può essere fatta risa-
necessarie. lire sino al VII secolo a.C..
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Vedi i resti organici di alcune di queste specie ritrovate nei livelli paleo-
Anche il sale, prodotto relativamente raro e inegualmente litici della grotta dell’Uzzo (Trapani) (GUIDI, PIPERNO 1992; TUSA
distribuito che per secoli ha rappresentato il solo mezzo di 1999).
4 Probabilmente lo si deve considerare come il momento culminante di un
conservazione per molti alimenti, rientra con lo sfrutta-
processo di trasformazione nelle abitudini alimentari umane iniziato già
mento tutt’altro che marginale delle saline antiche in un si- nel periodo Mesolitico, a seguito di una decisa trasgressione marina che
stema di “economia palustre” funzionale all’attività rese possibile una migliore utilizzazione delle risorse marine (MARTI-
ittico-conserviera. NEZ MAGANTO 1992).
Le popolazioni rivierasche mediterranee, dopo un’espe- 5 La tipologia di rete più diffusa dovette essere la “rete a ombrello”: lo
iaculum.
rienza maturatasi nei secoli, devono aver stabilito un le- 6 Opp., H, III, 84; Alciphr., Epist.,I, 1, 17; Plin., H , XXII, 11.
game diretto tra l’abbondanza di pesce presente in 7 È databile soltanto alla prima metà del IX secolo d.C. l’innovazione tec-
prossimità dell’imboccatura dei fiumi e la presenza di sale. nica che sostituisce l’uccisione del tonno direttamente sulla riva, tipica
In particolare l’ubicazione della maggioranza degli impianti dell’età classica, con il sistema della “camera della morte” in alto mare -
cfr. Purpura 2005.
fenicio-punici su promontori costieri, o su isole all’imboc- 8 Il ramo appuntito, la fiocina con punta in ossidiana o silice, l’amo for-
catura di delta fluviali, lascia supporre un alto potenziale mato da un osso affilato ad uncino o da una lisca resistente ricurva, l’ar-
di questi impianti per l’approvvigionamento saliniero. pione, piccoli sbarramenti vegetali.
9 Insieme a graffiti raffiguranti altri soggetti di epoche ancora più remote
La tecnica di estrazione lungo le coste Mediterranee era
(X-IX millennio) e a tracce di resti organici, sia di organismi marini sia di
assai semplice , in quanto molte lagune dovevano confi- molluschi.
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gurarsi come saline naturali. L’evoluzione non fu tanto 10 In particolare nel sito di Baelo Claudia (Spagna).
nella tecnica estrattiva, ancora oggi molto simile, quanto 11 Frequenti rappresentazioni al rovescio dell’emblema caratteristico dei
nell’organizzazione del commercio del sale tramite una fitta pesci, il tonno, accompagnati nel diritto dalla raffigurazione del Dio Mel-
qart, divinità protettrice della navigazione, hanno fatto avanzare delle in-
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rete di interazione tra pesca e prodotti di salagione . terpretazioni di carattere simbolico-religioso che perdureranno anche in
Esiste, a tutt’oggi, un ampio dibattito sulla valenza econo- epoca romana, quando il Melqart punico sarà sostituito da Nettuno.
mica e/o religiosa delle rappresentazioni faunistiche ma- 12 Questa localizzazione è significativa perché la villa era per eccellenza
il modello romano dello stabilimento rurale e rappresentava una forte ma-
rine presenti nelle emissioni monetali puniche, o nifestazione di acculturazione.
punicizzanti, benché entrambe le interpretazioni non ne- 13 Molteplici erano i fattori: la vicinanza delle strutture di produzione, la
cessariamente si escludano a vicenda. presenza di popolazione costituente la potenziale clientela, la disponibilità
Il tipo di Eracle/Melqart, in associazione con uno o due di strutture portuali e di mezzi adeguati per l’esportazione.
14 Attività di pesca, di lavorazione del pesce, di produzione del sale e di
tonni combinati con motivi astrali e legenda in punico, o
estrazione del salgemma, nonché di produzione ceramica.
neo-punico, caratterizza varie emissioni in bronzo a partire 15 È in particolare Strabone (III, 2, 6) che ci informa sulla produzione del
dalla metà del III secolo a.C. La presenza sulle monete di sale e del salgemma, nonché del loro utilizzo per il confezionamento delle
tre elementi così qualificanti quali l’Eracle/Melqart al di- salagioni. Lo stesso Plinio fa notare come il sale naturale proviene dalle
ritto, i tonni e la legenda al rovescio, concorrono a definire salinae (XXXI, 73-76), ma può anche essere ottenuto per estrazione dai
giacimenti di salgemma (XXXI, 77-80).
il carattere di zecche cittadine facenti capo a comunità pu- 16 Purtroppo, però, le tracce di molte saline sono scomparse e certamente,
niche organizzate economicamente e politicamente su basi nel loro complesso, dovevano essere più numerose di quanto non attestino
marinare, portatrici ancora delle valenze religiose, econo- le fonti.
17 ACQUARO, E. 1998 I Fenici, Cartagine e l’archeologia della porpora.
miche e sociali che i templi di Melqart sembrano aver In: La porpora. Realtà e immaginario di un colore simbolico. Atti del Con-
svolto lungo la direttrice occidentale dell’espansione feni- vegno di studio, Venezia 24-25 ottobre 1996. Venezia, pp. 99-110.
cia nel Mediterraneo.
Le poche osservazioni sin qui avanzate, per quanto non