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INTRODUZIONE

L'entomologo e biologo E.O. Wilson per primo coniò il termine biodiversity (1988).
Sarebbe difficile oggi quantificare la frequenza con cui questo termine viene usato
non soltanto dalla comunità scientifica (Padovani et al., 2009). A partire dal 1993 è
stata anche istituita dalle Nazioni Unite una giornata mondiale in difesa della
biodiversità che si celebra ogni anno in maggio (www.biodiversityassociation.org)
(Fig. 1).

                                     Fig. 1. Biodiversity Day - 22 maggio 2012

Esistono numerose definizioni del termine diversità biologica (in breve, biodiversità).
La definizione di biodiversità più ampiamente accettata è quella adottata dalle
Nazioni Unite durante il Vertice della Terra tenutosi a Rio de Janeiro nel 1992, che
considera la diversità biologica come “la variabilità fra tutti gli organismi viventi,
inclusi ovviamente, quelli del sottosuolo, dell’aria, gli ecosistemi acquatici e terrestri,
marini ed i complessi ecologici dei quali loro sono parte; questa include la diversità
all'interno di specie, tra specie ed ecosistemi”.
Possiamo distinguere diversi livelli gerarchici di diversità: tassonomica, genetica ed
ecologica (Primack, 2000; Padovani et al., 2009). Oggi il termine biodiversità si fa
coincidere con la ricchezza specifica, ed è universalmente considerata un indicatore
della salute dell’ambiente e del funzionamento degli ecosistemi.
Le alterazioni ambientali a scala globale, stanno portando all’estinzione di un elevato
numero di specie, ad un tasso 100-1000 volte superiore rispetto ai periodi

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