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attrezzi e modalità di cattura sostenibili. Tale operazione di marketing, potrebbe far
registrare prezzi maggiori di quelli ottenuti dalle catture della pesca tradizionale a
vantaggio sia dell’ambiente che dei pescatori.
In conclusione, l’utilizzo di tale attrezzo nell’AMP Egadi è risultato efficace nel
ridurre lo scarto e nel proteggere maggiormente le specie bentoniche non commer-
ciali. Nonostante ogni marineria abbia usato in generale la stessa tipologia di rete e
la stessa misura di maglia, mantenendo così una certa conformità nell’attrezzo, in
attività sperimentali future maggiore attenzione dovrà essere posta nell’armamento
della rete (poiché in ciascuna marineria un pescatore ha armato indipendentemente
le reti su uno schema di armamento predefinito). Ciò nonostante, analizzando i risul-
tati ottenuti si è sicuramente raggiunto l’obiettivo iniziale. In accordo con quanto
emerso con altri studi (Sartor et al., 2007), in tutte e tre le marinerie, l’utilizzo della
rete modificata con greca, ha ridotto del 24-43% lo scarto totale rispetto alla rete tra-
dizionale. Tuttavia, questo è il primo lavoro che descrive lo scarto prodotto nel Canale
di Sicilia dalla piccola pesca. Futuri studi sarebbero certamente utili, anche in altre
aree marine protette, per verificare il comportamento degli attrezzi modificati in popo-
lamenti differenti oltre a verificarne i rendimenti stagionali e per valutare alcuni aspetti
relativi all’armamento della greca al fine di ottimizzare la riduzione dello scarto, ga-
rantendo la frazione delle catture commerciali.
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