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X. 9. La musica di tradizione orale 237
le caratterizzazioni siciliane della tarantella, della contraddanza (quatrìgghia, cuntra-
danza, spesso comandata con espressioni o versi poetici in siciliano) e dello schottisch
(scutisa, scoti, scòtis, scòtisi) (cfr. Bonanzinga cd.1995, cd.2004, 2008; Fugazzotto/Sa-
rica cd.1996; Biondo cd.2011). Altri balli siciliani attestati per il passato – come la
jolla e il chiovu – sono ancora talvolta eseguiti al flauto di canna o al violino, sebbene
non risultino più associati alla pratica coreutica (cfr. Bonanzinga cd.2004).
Il caso più rilevante di permanenza nell’ambito dei “balli sociali” è rappresentato
dal bballittu, praticato in tutta l’area “peloritana” della provincia di Messina.
Una particolare modalità del bballittu fra uomini prevede l’impiego di movimenti
“a scherma”, dove si imitano con la mano i colpi del coltello (cfr. Bonanzinga dvd.2011:
traccia 3). Un esempio eccentrico è invece rappresentato dal bballu dâ curdedda (ballo
della cordella), praticato in Sicilia esclusivamente nel territorio delle Petralie (sulle Ma-
donie in provincia di Palermo), dove è stato probabilmente importato negli ultimi de-
cenni dell’Ottocento. Nel ballo i danzatori si muovono circolarmente intrecciando nastri
multicolori pendenti da un palo, secondo una tipologia coreutica ampiamente diffusa
in numerosi Paesi europei (dalla Spagna alla Russia, dalla Scandinavia all’Italia cen-
tromeridionale). A Petralia si praticava soprattutto in coincidenza delle feste sull’aia
dopo la trebbiatura del grano e delle celebrazioni nuziali. In seguito alla crisi suscitata
dal primo conflitto mondiale, l’esecuzione del ballo divenne tuttavia sempre più spo-
radica e nel 1935 venne fondato il gruppo folkloristico “Ballo pantomima della cordella”
per assicurarne la tradizione. A questo punto il ballo assume una nuova fisionomia (tut-
tora mantenuta): si confezionano appositi costumi e si stabilisce come data fissa per la
sua esecuzione pubblica la terza do-
menica di agosto, in associazione
alla parallela costituzione del “cor-
teo della sposa”, una riproposta sce-
nica degli antichi cortei nuziali. La
danza, articolata in quattro figure, è
guidata dal bbastuneri attraverso i
comandi trizza a ccògghiri (treccia
a raccogliere) e iamu (andiamo),
funzionali a scandire partenza e
cambi di movimento. Una volta
Fig. X.69. Messina (fraz. S. Filippo Sup.) 2011.
Bballittu con accompagnamento di zampogna “a completato l’intreccio di ogni figura,
paro”, triangolo e tamburello [foto di Pietro Motisi] il ballo si riesegue al contrario, al co-