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più che mai, po  iamo dire con Kolakow  ki, «  i pone   dell'accr  cimento dei  aperi! - concribuend  d'altra   nali  ono vincolanci, i  anci  ono vicini ai  loro fedeli,   lori  rico, lo  pe  ifìco in  tipico, l'id  ncirà e la  dignità
 la que  rione  e la  ocierà  ia capace di  opravvivere e   parte aJla  leginimazione delle politiche i  ricuzionali,   alk loro ango  e  e  offerenz  . Turco que  ro  non ha   in prodoni. La malince a politica di val  rizzazione di
 rend  r  roll  rabile la vira ai  uoi  membri nel  ca o  in   dovrebbero fornire ri  po  e  concr  ce alle i canze impli-  nulla di ine orabilmence negativo e di collidente con   diver  ità e peculiarità locali  ping  all'invenzione del
 cui  il  enrimento del  acro e  il  fenomeno  del  acro   ciramence o e  plicitamence avanzare dai  oggeni dell   la ere cita economica e  o  iale.  La  tradizion  ,  vero,   prodono e della tradizion  alla mi  rifìcazione e mer-
 fo  ero eliminati ovunque.  i pone la qu  rione  e cerri   loro ricerche.  ovence nel cor od  Ile mie indagini  ul   non di  ringue tra  roria e  miro,  tra  realrà e fanca  ia.   cifìcazion  della propria  roria e della propria  ultura.
 valori, la cui fon.a  nece  aria p  r la durata  re  a della   campo mi è  raro chi  ro  di  parlare col parroco o col   Accinge a  una logica altra, for  e  più  umana.  La  tra-  Volgari  pro  ricur  a buon mercaro  fì  r  mu  ei delle
 cultura, po  ano  opravvivere  enza radicar i n  I regno   indaco affinché la  mett  ero di promuover  e  o  te-  dizione re  titui  ce valori e crea identità,  propone le   prarich  teatrali tradizionali  della cultura contadina,
 del  acro, nel  en  o proprio del termine» (Kolakow ki   ner  iniziative divergenti dalla volonca dei fedeli .  on   oordinare per orientar i n  I mondo e fornire di  en  o   agr  , fe  te  i offrono ormai ogni dove con i loro colori
 2006: 20-23).   credo eh   i po  ano proporre vie  ma  tr  ,  indicare   la  propria e  i  tenza.  La  cert  zza di  una identità e la   gargianti  le  loro abbuffare "in  promozione",  le  loro
 oluzioni buone  empr   dovunqu  . Recencemence   on  apevolezza di e  er  detentori di  un importante   chias o  fanfare. Eppure, a di  p  no di que ri evid  nei
 ha rilevato Mario Alcara:  «  on ci   indifferent  - e   patrimonio  torico  culturale  di  un ineguagliabile   e diffu  i proce  i,  la  icilia  i pre enca ancora come un
 Concludendo   non  potrà mai e  erlo - la contrada dove  iamo  rati   re  oro di  tradizioni sono di facto in grado di garantire   luogo di cerimonie antiche eh  tramandano idee e valori
 gettati. Il no  ero  lo  i forma e  i  rrunura grazie ad   la  opravvivenza e la ere  cita future. In altre parole,  e   propri delle  oci  tà agro-pastorali e marinare.
 Le precedenti o  rvazioni  ono un'inviro a interrogar i   abitudini eh  i acqui  i cono sulla ba  e dell'ethos, cioè   vogliamo capire in eh  dir  zione  riamo  muov  ndo   Una e  emplare  ince  i di  i  ranze  conrraddirrorie
 con maggiore  on  apevolezza  ul futuro delle ft  re reli-  del  i rema dei valori  d  i modelli di comportamento   e quale aneggiamenco tenere di  france al  mondo che   e  tori  millenarie, di  innovazione e tradizione,  ono
 gio  e tradizionali e più in generale di rune le  pre  ioni   della comunità dove ci  ro  caro na cere. Proprio p  r   rapidamente  i trasforma e tutto minaccia di travolger   gli  "altari'', o "tavole'', di  an  iu  eppe e i riti  o  iali
 della religio  ità folklorica.  pingono a chieder i quali po -  que  ro è  aiutare reagire ai  proce  i di omologazione,   e cancellare,  d  bbiamo diffu  amente inc  rrogarci  ul   e religio  i (  una di  tinzion  tra e  i è po  ibile)  che
 ano   re I  p  cifìche  craregie che le comunica po  ono   di  tandardizzazione  di  omogeneizzazione, che ac-  no  ero  pa  aro,  apire da dove veniamo,  penetrare le   ruotano incorno a   i.  Tradizione religio  a tra le  più
 adottare p  r  virare che pr  ioni policich  , e  onomiche   compagnano la  globalizzazione del  mondo, contrap-  ragioni del mondo che ci ha pr ceduto.  abbiamo cio   vive e diffu e in  runa l'i ola  quella degli altari di  an
 e mediarich  conducano alla  tandardizzazione dei farti   ponendo a e  i la rivitalizzazione delle culture locali   ricono  cerci  derenrori e porrarori di  beni culturali, e   iu  epp  , ha vi  ro infatti op  rati  u di  é in cerri luoghi
 cui rurali e p  r governare iJ cambiamento  alvaguardando   la  ri  coperta e la  reinvenzione delle "radici  toriche   a sumere piena co  cienza della in  I udibile nece  ità di   gli  incervenci  più di  parati, le innovazioni più audaci e
 gli  p  cifìci culturali locali {potremmo dire il genius foci).   comuni", la riaffermazione delle proprie identità col-  ahaguardare e valorizzar  que ro patrimonio a no  ero   meno condivi  e, I  peculazioni "curi  tiche" piu ardire.
 o  a r  rerebbe, qualora cale pro  e  o di omologazione   lettive» (Alcara 1999: 3).   immediato vantaggio.   o  ì,  olo per citare uno dei  tanti casi, i memorabili e
 dov  e finire con l'affermar  i definirivam  nre, a  egna-  Alcara  b  n con  apevole che ri  petto a tali tradizio-  viluppo,  tutela e valorizzazione,  infani, quando   tradizionali altari di  alemi  luoghi della devozione e
 lare v  r o  e  te  i e v  r o I'  terno la propria idencirà? li   ni non bi  ogna «as  um  re l'atteggiamento folclori  tico   narurari  in parole d'ordine di  una nouvelle vague turi-  d  Ila  ocialità,  i  tanno progr  ivam  nce trasformando
 mio es  ere io  l'essere di un determinato luogo, infarti,   della  alvaguardia del pittore co»  e che non ((occorre   tico-con  umi  tica e e ercirate da i ticuzioni totalmente   in  rand  p  r la promozione di pre  unti prodotti locali
 non è  olo  gnalato da un'appartenenza  paziale, ma fa   con ervare, come in un mu eo,  opravvivenze arcaiche,   indifferenti alla cultura tradizionale e al  uo peculiar   ad u  o del curi  ta di pa  aggio.
 riferimento, piu o m  no  pliciramence, a un in iem  di   né ancora che bi  ogna pr  ervarle da contaminazioni   istema di valori, rappr  encano per il co  l detto folklore   L'augurio  che altri pa  i e altre n re non  ubi  cano
 pratiche, comporcamenci, credenz  , valori propri della   moderni  te».  Piurco  to  ci  che appare nece  ario  la-  una precoc  condanna a morte  chiud  ndo di fatto la   analoga  orte.  iò  porrà accad  re  olo   la comunità
 comunità da cui provengo  cui mi  eneo di appartenere.   ciare le  tradizioni  ((alle loro dinamiche naturali, alle   via all'appiattimenro e all'omologazione,  pingendo alla   tutte, le realtà a  ociarive civili e religio  e  le loro rap-
 o  a diverremmo noi,  noi  iciliani intendo, noi abi-  interazioni col  mondo della vira odierna, agli  incroci   ricerca del  co  ì  i fà" e del "co  ì piace" (cfr. Rami  eci   pre  entanze i ticuzionali  i faranno con  apevoli della
 tanci di  ciacca  Prizzi,  an Marco, Mazara, Tortorici,   poncanei con gli eventi e i pro  e  i del  pr  ente».  iò   1997: 21   .). In rutta evid  nza tutela e valorizzazione,   indifferibile nece  icà di  non  vilire in chiave turi  tico-
 ortino,  cicli, Porcicello, Pietraperzia, Traina,  erami,   che va assoluramence evirato è infine (<che cali dinamiche   ince  i in que  ro  en  o,  ono termini collidenti e non   con  umi  tica I  e  pre  ioni molteplici e fascino  e della
 etc.,  enza le "no tre" fe  re,  enza i ' no  cri"  anti,  enza   iano  travolte con l'introduzione forzata di modelli altri   oincid  nei con quelli di svilupp  ocio- conomico e di   p1era  della fede  popolari  di  non  narurare la  trut-
 i balli delle vare,  le  proce  ioni a mare,  le  proce  ioni   con l'impo  izion  di  candard che  radicano e annienta-  ere cita degli  candard  qualitativi della vira. Le politi-  tura e la  logica interna di  riti con olidari  i nei  ecoli e
 dell alloro, i falò rituali, i canti proces  ionali, i pellegri-  no le identità, con categorie e norme trarre da conce  ti   che di tutela  valorizzazione,  alvaguardia propo  re da   ri  pondenti a pr ci  e aspettative e  igenze.  uai a chi
 naggi  mpiduna, le o  e  ive acclamazioni, ere.?   culturali e  tranei» (Alcara 1999: 9).   hi  non cono e  (o addirittura di  cono ce) la ricchezza   colp  volmence obliteri che, oggi come ieri, la  fe  ra  è
 li  uomini di  cultura, accademici e non,  empre   I  molci pae  i della  icilia i valori  tradizionali  ono   e l'importanza della cultura tradizionale di  turbano   comunione, condivi  ione di valori e p  ioni, riconti rma
 co  l pronti ad as  umere mode, indicazioni e  timoli   ancora vivi  e operanti  il  en  o della vira individuale   gravemente la natural  dialettica  rorico-culrurale delle   dell'ordine  ociale e naturale e della fratellanza tra uomo
 dai ceneri del potere - empre in  nome della ricerca e   i diluì  ce  in quella familiare,  i rapporti  incerper o-  comunità finendo per trasformare il  folklorico in folk-  e uomo  tra l'uomo e il  divino.
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