Page 18 - santi_a_mari_2009
P. 18
più che mai, po iamo dire con Kolakow ki, « i pone dell'accr cimento dei aperi! - concribuend d'altra nali ono vincolanci, i anci ono vicini ai loro fedeli, lori rico, lo pe ifìco in tipico, l'id ncirà e la dignità
la que rione e la ocierà ia capace di opravvivere e parte aJla leginimazione delle politiche i ricuzionali, alk loro ango e e offerenz . Turco que ro non ha in prodoni. La malince a politica di val rizzazione di
rend r roll rabile la vira ai uoi membri nel ca o in dovrebbero fornire ri po e concr ce alle i canze impli- nulla di ine orabilmence negativo e di collidente con diver ità e peculiarità locali ping all'invenzione del
cui il enrimento del acro e il fenomeno del acro ciramence o e plicitamence avanzare dai oggeni dell la ere cita economica e o iale. La tradizion , vero, prodono e della tradizion alla mi rifìcazione e mer-
fo ero eliminati ovunque. i pone la qu rione e cerri loro ricerche. ovence nel cor od Ile mie indagini ul non di ringue tra roria e miro, tra realrà e fanca ia. cifìcazion della propria roria e della propria ultura.
valori, la cui fon.a nece aria p r la durata re a della campo mi è raro chi ro di parlare col parroco o col Accinge a una logica altra, for e più umana. La tra- Volgari pro ricur a buon mercaro fì r mu ei delle
cultura, po ano opravvivere enza radicar i n I regno indaco affinché la mett ero di promuover e o te- dizione re titui ce valori e crea identità, propone le prarich teatrali tradizionali della cultura contadina,
del acro, nel en o proprio del termine» (Kolakow ki ner iniziative divergenti dalla volonca dei fedeli . on oordinare per orientar i n I mondo e fornire di en o agr , fe te i offrono ormai ogni dove con i loro colori
2006: 20-23). credo eh i po ano proporre vie ma tr , indicare la propria e i tenza. La cert zza di una identità e la gargianti le loro abbuffare "in promozione", le loro
oluzioni buone empr dovunqu . Recencemence on apevolezza di e er detentori di un importante chias o fanfare. Eppure, a di p no di que ri evid nei
ha rilevato Mario Alcara: « on ci indifferent - e patrimonio torico culturale di un ineguagliabile e diffu i proce i, la icilia i pre enca ancora come un
Concludendo non potrà mai e erlo - la contrada dove iamo rati re oro di tradizioni sono di facto in grado di garantire luogo di cerimonie antiche eh tramandano idee e valori
gettati. Il no ero lo i forma e i rrunura grazie ad la opravvivenza e la ere cita future. In altre parole, e propri delle oci tà agro-pastorali e marinare.
Le precedenti o rvazioni ono un'inviro a interrogar i abitudini eh i acqui i cono sulla ba e dell'ethos, cioè vogliamo capire in eh dir zione riamo muov ndo Una e emplare ince i di i ranze conrraddirrorie
con maggiore on apevolezza ul futuro delle ft re reli- del i rema dei valori d i modelli di comportamento e quale aneggiamenco tenere di france al mondo che e tori millenarie, di innovazione e tradizione, ono
gio e tradizionali e più in generale di rune le pre ioni della comunità dove ci ro caro na cere. Proprio p r rapidamente i trasforma e tutto minaccia di travolger gli "altari'', o "tavole'', di an iu eppe e i riti o iali
della religio ità folklorica. pingono a chieder i quali po - que ro è aiutare reagire ai proce i di omologazione, e cancellare, d bbiamo diffu amente inc rrogarci ul e religio i ( una di tinzion tra e i è po ibile) che
ano re I p cifìche craregie che le comunica po ono di tandardizzazione di omogeneizzazione, che ac- no ero pa aro, apire da dove veniamo, penetrare le ruotano incorno a i. Tradizione religio a tra le più
adottare p r virare che pr ioni policich , e onomiche compagnano la globalizzazione del mondo, contrap- ragioni del mondo che ci ha pr ceduto. abbiamo cio vive e diffu e in runa l'i ola quella degli altari di an
e mediarich conducano alla tandardizzazione dei farti ponendo a e i la rivitalizzazione delle culture locali ricono cerci derenrori e porrarori di beni culturali, e iu epp , ha vi ro infatti op rati u di é in cerri luoghi
cui rurali e p r governare iJ cambiamento alvaguardando la ri coperta e la reinvenzione delle "radici toriche a sumere piena co cienza della in I udibile nece ità di gli incervenci più di parati, le innovazioni più audaci e
gli p cifìci culturali locali {potremmo dire il genius foci). comuni", la riaffermazione delle proprie identità col- ahaguardare e valorizzar que ro patrimonio a no ero meno condivi e, I peculazioni "curi tiche" piu ardire.
o a r rerebbe, qualora cale pro e o di omologazione lettive» (Alcara 1999: 3). immediato vantaggio. o ì, olo per citare uno dei tanti casi, i memorabili e
dov e finire con l'affermar i definirivam nre, a egna- Alcara b n con apevole che ri petto a tali tradizio- viluppo, tutela e valorizzazione, infani, quando tradizionali altari di alemi luoghi della devozione e
lare v r o e te i e v r o I' terno la propria idencirà? li ni non bi ogna «as um re l'atteggiamento folclori tico narurari in parole d'ordine di una nouvelle vague turi- d Ila ocialità, i tanno progr ivam nce trasformando
mio es ere io l'essere di un determinato luogo, infarti, della alvaguardia del pittore co» e che non ((occorre tico-con umi tica e e ercirate da i ticuzioni totalmente in rand p r la promozione di pre unti prodotti locali
non è olo gnalato da un'appartenenza paziale, ma fa con ervare, come in un mu eo, opravvivenze arcaiche, indifferenti alla cultura tradizionale e al uo peculiar ad u o del curi ta di pa aggio.
riferimento, piu o m no pliciramence, a un in iem di né ancora che bi ogna pr ervarle da contaminazioni istema di valori, rappr encano per il co l detto folklore L'augurio che altri pa i e altre n re non ubi cano
pratiche, comporcamenci, credenz , valori propri della moderni te». Piurco to ci che appare nece ario la- una precoc condanna a morte chiud ndo di fatto la analoga orte. iò porrà accad re olo la comunità
comunità da cui provengo cui mi eneo di appartenere. ciare le tradizioni ((alle loro dinamiche naturali, alle via all'appiattimenro e all'omologazione, pingendo alla tutte, le realtà a ociarive civili e religio e le loro rap-
o a diverremmo noi, noi iciliani intendo, noi abi- interazioni col mondo della vira odierna, agli incroci ricerca del co ì i fà" e del "co ì piace" (cfr. Rami eci pre entanze i ticuzionali i faranno con apevoli della
tanci di ciacca Prizzi, an Marco, Mazara, Tortorici, poncanei con gli eventi e i pro e i del pr ente». iò 1997: 21 .). In rutta evid nza tutela e valorizzazione, indifferibile nece icà di non vilire in chiave turi tico-
ortino, cicli, Porcicello, Pietraperzia, Traina, erami, che va assoluramence evirato è infine (<che cali dinamiche ince i in que ro en o, ono termini collidenti e non con umi tica I e pre ioni molteplici e fascino e della
etc., enza le "no tre" fe re, enza i ' no cri" anti, enza iano travolte con l'introduzione forzata di modelli altri oincid nei con quelli di svilupp ocio- conomico e di p1era della fede popolari di non narurare la trut-
i balli delle vare, le proce ioni a mare, le proce ioni con l'impo izion di candard che radicano e annienta- ere cita degli candard qualitativi della vira. Le politi- tura e la logica interna di riti con olidari i nei ecoli e
dell alloro, i falò rituali, i canti proces ionali, i pellegri- no le identità, con categorie e norme trarre da conce ti che di tutela valorizzazione, alvaguardia propo re da ri pondenti a pr ci e aspettative e igenze. uai a chi
naggi mpiduna, le o e ive acclamazioni, ere.? culturali e tranei» (Alcara 1999: 9). hi non cono e (o addirittura di cono ce) la ricchezza colp volmence obliteri che, oggi come ieri, la fe ra è
li uomini di cultura, accademici e non, empre I molci pae i della icilia i valori tradizionali ono e l'importanza della cultura tradizionale di turbano comunione, condivi ione di valori e p ioni, riconti rma
co l pronti ad as umere mode, indicazioni e timoli ancora vivi e operanti il en o della vira individuale gravemente la natural dialettica rorico-culrurale delle dell'ordine ociale e naturale e della fratellanza tra uomo
dai ceneri del potere - empre in nome della ricerca e i diluì ce in quella familiare, i rapporti incerper o- comunità finendo per trasformare il folklorico in folk- e uomo tra l'uomo e il divino.