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Lo res o iuseppe Pirrè non i occupò mai e ce a-
mence di folklore marinaro. Lo rudio o palermicano
dedicherà plicitamence alle tradizioni marinar che le
ultime pagine del I volume di Usi, costumi, credenu e pre-
giudizi dei popolo siciliano (Palermo 1889) - riprendendo
in parre alcune pagine che Raffaele Ca celli aveva dedi-
caco ai co cumi di Mazara (1880, cap. 9) -, brevemence
offermandosi su una leggenda di origine della barca
da pe ca, ul rico del varo, ulle relazioni era padroni di
barche e pe cacori, ulle modalità del pubblico incanco
del p caro sui canci dei pe cacori e dei marinai, ul ca-
ruaggio. A que ce vanno aggiunti due uccinti paragrafi
del III volume d ila r a opera, uno ulla p ca del p ce
spada e l'altro ulla pesca del conno, che ripr ndono imbolo della navigazione leggendaria del anco" (1881: occupano e enzialmence della pe ca cradizionale: del
ampiamence le pagin de La iciLia ricercata nelle sue 2 3). A parte vanno con iderace le grandi fe ce pacro- conno nel Trapane e e in altre aree co ciere siciliane
cose più memorabili del Mongicore (1742-43). empre ulle fe te iciliane. In ipettacoLi e feste popolari siciliane nali delle cicrà maggiori come quelle di anca Ro alia {Bercocchi 1950, Alliaca di Villafranca 1951, Aie i 1953,
nel III volume di Usi e costumi, qualche ulrerior nocizia {1881) Feste patronali in iciLia (1900), lo cudio o a Palermo, di anc'Agaca a arania, di anca Lucia a Profeta 1953 D'Avila 1955, Lise 1955, arà, Arena r966,
su credenze e praciche marinare i rinviene nelle cinque rivolge, infatti, la ua attenzione alle fe ce dei anti o- iracu a, dell'A unta a Me ina; fe ce u cui Pier i uggino, Pagano i973, Con olo 1980); del pesce pa-
pagine dedicare ai pe ci e in qualche alcro luogo (per rna e Damiano a Palermo e fi rracavallo, di an Pietro afferma ampiamente e che, in alcuni ca i, presentano da (Alliara di Villafranca 1950, Manzella 1950, Piccitto
e . nel paragrafo "Il dragone" o ia la tromba marina). nel! Borgace marinare di Palermo, di san Niccolò di all'incerno degli iter rimali momenci riconducibili al i965, inquegrani 1979); col "cianciolo" (De aecani
Pitrè ricornerà piu e ce amence ulla mattanza, nel suo Bari a ioio a Marea, di ant'Angelo a Licaca, di an mondo marinaro. i952), a crascico ( arà 1969, Bombace, ara 1972). Altri
La famiglia, La casa e la vita dei popolo siciliano (1913b: iovanni Batti ta a Marsala e di an Vico a Mazara. Venendo a rempi più recenci, e facendo riferimento cracrano più in generale di vari a perci delle cradizioni
373-389). Nello te o lavoro egli da pur conco delle In que t'ultima occasione, ricorda Picrè: "La domenica e enzialmence alla Bibliografia di 'Anna {1987) che marinare iciliane (La or a 1935, 1936, r943, hiappa-
barche e degli arcrezzi di pe ca cradizionali, della pe ca nel pomeriggio la tarua i craspona per mare in dopo copre gli anni 1920-1980, po iamo ricavare conclu ioni ro i938, i Mino 1957) o di pecifiche aree rerricoriali
del corallo dello pada e, brevemente di altri pe ci il tramonto del ole sopra una barca ornaca a bandiere non di imili. In ma ima parre alla culcura del mare dell'I ola: an'Elia (Traina 1926, 1927, 1928) Mazara
(cefalo, arda ecc.) (1913b: 393 .). e a palloncini di carca a vari colori, i quali vero era ono dedicaci brevi arcicoli u giornali, rivi te, arei di del Vallo (Quinci 1931) atania (Lo Pre ti 1933 1934,
Poco pazio è dedicaco da Pitrè alle cerimonie religio e s'illuminano, in mezzo a tanre alcre barcherce che gic- convegni; poche le monografie. a diver i punti di vi ta 1936; Tras elli r953b) Trapani (Tras elli 1953a, chifano
tradizionali dei comuni marinari nelle sue monografie rano razzi e parano archibugiace. anche questo un ( corico, demologico, ocio-economico, ecc.) i lavori i 1973). plicitamence rivolto a ritualità festive marinare
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