Page 18 - LA PERLA DELLE EGADI
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di banchi di fine sabbia calcarea. E quindi la Grotta Perciata, dal            del terreno che presenta caratteristiche comuni con i territori pro-
mare fresco di colore verde vivo, ricca di flora variopinta da ren-            spicienti siciliani. La parte orientale dell'isola è costituita da t ufo
dere inveresimili i fondali.                                                   conchigliare quaternario a grana fina e compatta di una bella va-

       Sulla sinistra, oltre Punta Fanfalo, una terribile accozzaglia di       rietà bianca e d'aspetto granulare, che si estrae e si esporta verso
case e palazzine senza gusto, dal contesto architettonico diverso
da quello dell'isola, chiamata "Villaggio Fanfalo., (,), mette in evidenza     la costa sicula col nome di "pietra di Favignana", ottima per le co-
uno spreco avvilente di denaro pubblico. Su bito dopo, proseguendo             struzioni edili(3>. l territori costituiti dal disfacimento di queste rocce
verso N.E.,si para davanti Cala Azzurra ("Canaleddi"), ampia baia
di mare azzurro dal fondo sabbioso in un contorno naturale cata-               sono leggeri e si presentano di colore bianco, raramente gialliccio ;
strofico di massi dirupati, affollata di bagnanti.                             contengono fossili alghe, briozoi, forammiferi, molluschi interi o
                                                                               frammenti di Pecten, Cardium, conchiglie talora ancora intatte nel
       Un misto di rocc ia, alghe, sabbia, fango caratterizza tutta la         loro scheletro foss ile ; sono permeabili e adatti per la struttura

costa orientale, il cui mare è attraversato da correnti e pesci di tutte       singolare alle piantagioni arboree.
                                                                                     La parte centrale, montagnosa è costituita, in alto, da calcari
le specie mediterranee. Subito dopo questo litorale, di fronte all'isola
di Levanzo, appare la maestosa Cala Rossa cesellata nella sua                  a c rinoidi del Lias medio che posano, con direzione Est-Ovest
"facies" costiera da grotte profonde e scure, tappezzate di museo,             ed inclinazione Sud, su calcare cristallino del Lias inferiore. Nella
di capelvenere e di capperi. Le grotte, alcune naturali, altre scavate
dall'uomo, si addentrano in tortuosi meandri per centinaia di metri.           parte più settentrionale della collina, poi, cioè a Punta Faraglione,
                                                                               sotto il calcare cristallino compaiono delle dolomie triassiche.
      Il mare di questa ridente insenatura è d'impari bellezza, grazie
alla limpidezza cri stallina delle sue acque dai colori cangianti che          Note:
vanno dal bianco splendente, al verde, all'azzurro terso.
                                                                               1) Ad una distanza di circa 2.5 miglia dalla costa in direzione S.E. di fronte Punta
       Tutta la restante costa fino a S. Leonardo e qunindi al porto           Fanfalo c 'è la più grande piattaforma marina della zona. detta la Secca del Toro
                                                                               ('a sicca u tauru) ricchissima di arate, ombrine. cernie dalla profondità variante
dell'isola è piena di piccole cale dalla costa erosa dal mare e dal
                                                                               dai 6 m ai 20-30 m. Questo è il punto più pescoso di tutta l'isola. Eil paradiso dei
vento. Durante la bassa marea vengono alla luce le vestigia di vec-
chie grotte scavate nel tufo, antiche abitazioni degli isolani.                sub che, si spera. in fu turo mostrino maggiore rispetto e amore per la fauna ma-
                                                                               rina che va continuamente depauperandosi sotto i colpi dei loro arpioni.
2) Caratteristiche fisiche.
                                                                               2 ) Lo scioglimento dei ghiacci polari dopo l'era glaciale ha determinato e determina
       L'isola ha la forma di una variopinta farfalla, il cui corpo, co-       un innalzamento delle acque marine pari ad un millimetro ogni anno. Per cui,
stituito da quattro corrugamenti collinari, culmina nel Monte S.               presupponendosi che in 20.000 - 30 .000 anni la superficie del mare è salita di
Caterina (m 302). Per il resto il suolo è pianeggiante con modeste             20-30 m ed essendoci tra Levanzo, Favignana e la costa sicula profondità medie
incri nature che non superano mai i 40 m presso la zona della                  attorno ai superiori valori. si può dedurre con ampi gradi di attendibilità che l'arci-
Torretta attorno a Cala Rossa. L'estrema parte occidentale dell'isola          pelago doveva essere legato alla terraferma come già il Marchese della Rosa
assume caratteri meno tozzi. Mostra, però, dal lato di meridione dei           affermò un secolo fa. D'altronde tutti gli storici antichi concordano. e gli scavi sot-
                                                                               tomarini della zona ne danno amplissima conferma. che Mozia, sita a circa 6 mig lia
leggeri rigonfiamenti. Il lato ori entale dell'isola è quasi totalmente        da Favignana e disposta sull 'attuale isola di S. Pantaleo, era da un lato legata con
                                                                               la terraferma da una stretta lingua di terra, costruita artificialmente. Oggi questo
piatto, esclusa la zona summenzionata della Torretta. Per questo               terrapieno d'ingresso giace a circa 80 crn sott'acqua. e considerando che tale
suo aspetto morfologico precipuo, tutta questa parte di Favignana              passaggio doveva aggirarsi attorno ai 2 m di altezza per la difesa dal marosi. si
                                                                               ha in 2500 anni la misura di quanto l'acqua del mare si sia anche innalzata nella
è chiamata la Piana ('a chiana). La parte settentrionale, terminante           zona di mare di Favignana. Tale fenomeno proiettato nel tempo assume ampiezze
                                                                               abbastanza vistose, tali da giustificare le allermazioni del legame dell'arcipelago
con Punta Faraglione, si può collegare idealmente a Levanzo.                   con la Sicilia.
Infatti, superato il mare che le divide, si formerebbe un'unica se-
rie di rilievi ben definiti e di struttura geologica calcari fera, a ri prova  3) Prima dell'invasione del cemento nelle costruzioni, l'attività dell'est razione del tufo
di un legame delle due isole in epoche remotissime.(2>                         a Favignana assieme alla pesca del tonno. rappresentava la fonte precipua di
                                                                               sostentamento per molte famiglie. Da qualche decennio a questa parte. invece,
       La stessa colleganza di cont-inuità della terraferma, in epoche         questa risorsa ha perduto ogni sua importanza economica sia per le nuove tecniche
remote, si può trovare con l'isola di Marettimo, in quanto i fondal i          di edif icazione e dei diversi materiali utilizzati, sia per la concorrenza del meno
e la roccia dell'arcipelago sono ovunque simili.                               pregiato tulo marsa!ese. Il Rodolico nel suo "Le Pietre delle città d'Italia" c'informa
                                                                               che "i tufi arenacei e calcarei di Favignana hanno sempre cost ituito a Trapani
      L'altitudine media prevalente dell'arcipelago delle Egadi va             l'ordinario materiale di costruzione". "Questi conci sono detti da secoli "cantoni" e
dai m 200 ai m 400 slm, per la qualcosa, in virtù della legge                  la voce figura spesso nei contratti: nel 1423. ad esempio. vennero ordinati ad opus
25/7/1912 n. 991 il Comune di Favignana è stato dich iarato mon-               pindate fiende ante porta m ecclesie sancte marie nunciate cantonos de sa-
                                                                               lina quatringentos bonos utiles et mercantiles ac de lapide estenso, rog ito del
tano a tutti gli eHetti. Di notevole interesse è là natura geologica           notare Alamanno Zuccalà del 14 .2.1423". E continua ricordando che a Trapani la
                                                                               maggior parte delle facciate monumentali e delle chiese soprattutto di stile barocco
26                                                                             sono costruite con il tufo favignanese come la Chiesa del Collegio della prima metà
                                                                               del seicento. quella del Purgatorio del XVII I sec. Per meglio resistere all'attacco
                                                                               degli agenti atmosferici sul tufo veniva spalmata una vernice protettiva.
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