Page 29 - LA PERLA DELLE EGADI
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La Storia Raccolti quanti erano sopravvissuti alla morte e sfuggiti alla
schiavitù, i Cartaginesi costruiscono una nuova città: Lilibeo, a
l) AEGUSA; antico nome di Favignana continuazione della funzione politica, strategica ed economica del-
l'antica colonia fenicia di Mozia. Quando l'antica eredità della politica
L'attuale nome di Favignana si fa derivare dal vento Favonio antipunica di Siracusa viene fatta propria da Roma, quest'ultima
(scirocco) che soffia nell'isola con frequenza, mentre la sua antica comprende che il nodo da sciogliere per la sua espansione nella
denominazione di Aegusa è di incerta origine greca o romana. Sicilia occidentale è Lilibeo che viene invano sottoposta ad assedio
dai Romani per dieci lunghi e dispendiosi anni. La città resiste tra
La grecità del suo nome Aegusa (Polibio, Storie, l, 44,2) si indicibili privazioni e sofferenze, ma la vittoria delle Egadi (241 a.C.)
potrebbe far risalire alla presenza ellenica nella zona verso il VI dei consoli C. Lutazio Catulo e Pubiio Valerio sulla flotta cartaginese
sec. a.C., quando truppe greche della vicina Selinunte e di lmera di Annone segna anche la caduta di Lilibeo e quindi dell'intero
(attuale Termini Imerese) guidate da Pentatlo nel580 a.C. affron tano arc ipelago aeguseo sotto il dominio di Roma.
in battaglia la potente città fenicia di Mozia. Il tentativo greco fallisce
assieme all 'al tro dello spartano Dorieo che viene respinto dalla Il nome romano di Aegusa sarebbe dato da una ninfa dei
reazione pronta e vittoriosa dei Moziani. Dorieo, così come prima boschi, la quale secondo la leggenda dimorava nell'isola. È risa-
Pentatlo, riesce, anche se respinto, ad installare sparute presenze puto, infatti, che nell'antichità si credesse che ogni luogo della terra
nelle Egadi e ad insediarsi stabilmente nelle Eolie. fosse sotto la protezione di una divinità tutelare. Esistono altre de-
rivazioni del nome Aegusa come da Augusta, da Egeo, ma in verità
Nel 480 a.C. l'elemento greco nella zona si fa più consistente meno convincenti storicamente, anche se altrettanto suggestive.
ad opera di Gelone l di Siracusa che fiacca la potenza cartaginese
ad lmera. La sconfitta punica riduce la fortuna delle città fenicie Oltre alle versioni etimologiche elencate merita una particolare
di Sicilia. Mozia e le Egadi soggiacciono ad Agrigento. Vengono attenzione la tesi dello Zinnanti che nel suo lavoro "Cenni storici
coniate monete di tipica fattura greca per sistema ponderale e delle Egadi" fa derivare il nome delle tre isole dell'arcipelago da un
monetario recanti il nome della città di Mozia in punico e in greco evento mitologico: il dio Elios era solito inviare il suo gregge nei
con relativo simbolismo ellenico: l'aquila di Agrigento, associata pingui pascoli dell'isola di Trinacria con le pastorelle Foetusa
al cane, animale sacro agli orientali. Ma questa soggezione di (Aegusa-Favignana) e Lam patia (Pharbantia-Levanzo) avute da un
Mozia al mondo greco dura poco. Alla fine del V sec. a.C. Mozia amplesso con la giovane Neera (Hiera-Marettimo). Versione an-
e le Egadi si liberano della dipendenza agrigentina, tant'è che i tipi ch'essa suggestiva e convincente. La denominazione, comunque,
monetali riprendono l'usuale aspetto feniceo: palma dattilifera e non è di origine punica, perchè i Cartaginesi chiamavano Favignana:
cavallo di Numidia. Il nome di Egadi e di Aegusa deriverebbe, quin- Katria, anche se gli elementi per escludere questa ipotesi potrebbe-
di, dalla mitolog ia ellenistica e precisamente da una delle Gorgoni, ro non essere del tutto convincenti, data la precedente stabilità
la devastatrice della Frigia: Egida, uccisa da Pallade che ricopri il fenicia nella zona.
suo scudo con la pelle di questo terribile mostro. Un'altra teoria,
invece, farebbe derivare il nome Aegusa da Aretu sa (Aegusa) 2) La Preistoria
ninfa tutelare di una fonte presso Ortigia (Siracusa), fugg ita dal-
l'Elide per non soggiacere alle brame di Alfeo che però la rag- Non ci sono libri scolastici, enciclopedie o scritti specialistici
giunge egualmente. La presenza dell'elemento greco nell 'isola è che non ricordino i graffiti delle Egadi come significativa testimo-
testimoniata da reperti archeologici ritrovativi e appartanenti al VI, nianza dello stanziamento dell'uomo preistorico in questa parte del
V, IV, sec. a.C. La romanità del nome Aegusa e non di Aretusa, Mediterraneo. La Preistoria di Favignana è quella dell'intero arci-
come corregge Plinio il Vecchio (Nat. Hist., 111, 92), invece è di me- pelago, se è stato dimostrato che le tre isole facevano tutt'uno con
moria relativamente più recente, anche se meno probabile, e si fa la costa sicula. Non necessitava l'uso di nessun mezzo di naviga-
risalire attorno al 250 a.C. cioè all'avvento di Roma in Sicilia. È di zione per spostarsi da un punto all'altro dell'arcipelago, ma anche
quell'anno, infatti, l'attacco della flotta romana, guidata dai consoli se cosi non fosse le distanze sarebbero state sempre minime e
C. Attilio Regolo e L. Manlio Vulsone Longo, alla città cartaginese superabili, di certo, a nuoto o con legni molto rudimentali.
di Lilibeo sorta dopo la distruzione totale di Mozia nel 409 a.C. ad
opera di Dionigi di Siracusa. Nel 396 a.C., si assiste alla ripresa L'uomo ha fatto la sua comparsa su questa terra per lo meno
punica. Cartagine invia a Mozia, contro i Greci di Dionigi, quello nel paleolitico superiore, come dimostrano tutti i reperti archeologici
stesso ammirag lio lmilcone che 13 anni prim a era stato costretto ritrovati e conservati assieme ai numerosi graffiti presenti nelle cavi-
ad abbandonare la città delle filande (Mozia in fen icio vuoi dire tà del suolo delle isole. l primi abitatori di questi luoghi trovano un
filanda) con una flotta di 400 navi da guerra e 600 da trasporto. ambiente adatto alla loro sopravvivenza: rigogliosi boschi popolati
Dionigi, per paura di essere taglié!to fuori da Siracusa, preferisce
abbandonare la costa occidentale della Sicilia, lasciando che i
Fenici senza colpo ferire la riconquistassero. ·
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