Page 31 - LA PERLA DELLE EGADI
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sviluppo a causa del mare che in seguito strapperà queste isole             lamento VIli, VII sec. a.C., contemporanea all'arrivo fenicio a Mozia,
alla terraferma siciliana. Man mano che le acque marine invadono            di recente ritrovamento tra la zona di Cala S. Nicola e la Torretta,
con il loro lento ma inesorabile procedere le terre, all'isolamento         testimonia in maniera inconfutabile la presenza fenicia a Favignana
geografico delle Egadi, si accompagna quello economico, civile e            fin dall'VIl i sec. a.C.. Ed ancora il ritrovamento marino di un'ancora
c ulturale. La scelta dei Fenici di Tiro di costruire Mozia sulla costa     di pietra ovale con foro superiore per il passaggio della corda, di
sicula, come punto focale per i loro traffici nel bacino centrale del       sicura fattura orientale; la raffigurazione nella grotta Regina di una
Mediterraneo, anzichè utilizzare un'isola qualsiasi dell'arcipelago         nave non chiaramente definita se non nel timone con tre parole
aeguseo, rientra in un'avveduta scelta di politica economica e di           fen icie invocanti "Samek", nome arcaico di lside, sgombrano defi-
espansione militare verso l'entroterra siceliota.                           nitivamente ogni ombra di dubbio sulla presenza dell'elemento
                                                                            sem itico nella zona. L'arcaismo della parola "Samek" fa proprio
       In questo periodo anche Favignana e le Egadi godono di uno           pensare che trattasi di un'iscrizione fenicia dell'VIli, VII sec. a.C.,
sviluppo economico, ma solo di luce riflessa punica. Le isole aegu-         perchè sarà solo nel IV sec. a.C. che lside verrà chiamata col nome
see non sono più, "oramai, fautrici di storia ma aggiogate al cocchi-é>     punico di "Aief". Ricorda Timeo di Tauromenio che verso il IX sec.
delle potenze che nel tempo s'installeranno sulla prospiciente costa        a.C., ma probabilmente in età più antica, la leggendaria regina
sicula. Esse vivranno, stanche e assenti, gli avvenimenti della             fen icia Didone guidasse una spedizione di suoi compatrioti prove-
Storia, all'ombra dei più forti vicini protettori.                          nienti da Tiro e, fermatasi su una penisola tra il lago di Tunisi ed il
                                                                            golfo di Utica, fondasse Cartagine, in fenicio nuova città.
       La Nemesi col suo lungo passo ha fatto un'altra vittima illustre.
                                                                                   Ben presto Cartagine si trova a dominare i traffici marittimi del
3) La presenza fenicia.                                                     bacino centro-occidentale del Mediterraneo, grazie ad un'ideale
                                                                            posizione geografica e ad un'attiva flotta da guerra e da trasporto.
       Scarse e frammentarie sono le notizie sull'arcipelago nel pe-
riodo compreso tra il 2.500 a.C. e l'VIli sec. a.C. Anzi quello che gli            l Cartaginesi raggiungono la Provenza, la Corsica, la Spagna
storici antichi tramandano è più legato ai miti e alle leggende che         e la Libia ove installano propri empori commerciali e stabilimenti,
alla Storia vera e propria. Si parla della presenza dei Lestrigoni          mentre in Sicilia pongono i piedi saldamente, fondando le tre città
leggendari abitatori delle coste libiche dal corpo sm isurato, dei          di Mozia, Panormo e Salunto. La presenza greca nella Sicilia crea
Tirreniani e quindi dei Sicani e dei Siculi.                                immediati contrasti d'interesse che sfocieranno in guerre continue
                                                                            per l'esclusiva supremazia su l'Isola.
       Nessun reperto archeologico avvalora res idenze di tali civiltà,
sempre che alcune "di esse siano effettivamente esistite e n9n              4) Le guerre greco-puniche
siano frutto, invece, di fantasia mitica. Plinio il Vecchio chiama
Favignana la "Capraia", indicata per l'appunto da Omero come isola                 Per circa due secoli VIli e VII a.C., i Greci e i Cartag inesi trovan o
delle Capre, secondo l'interpretazione che Samuel Butler Erewhon            un "modus vivendi" senza pervenire mai a guerre aperte. Qua e là
dà deii'Odissea. La tesi di Butler è senz'altro suggestiva, ma affetta      si registrano piccoli scontri, subito sedati da accordi o da tac ite
da gravi stirature storiche, definite dallo storico trapanese Salvatore     rinunce reciproche. Ma quando i Greci di Selinunte e di lmera
Costanza "imposture". Omero, secondo il Butler, avrebbe descritto il        vengono a stretto contatto con le città fenicie della Sicilia, il cozzo
peregrinare di Ulisse, come un viaggio attorno alla Sicilia, perve-         diviene quasi inevitabile.
nendo all'assurdo storico, in omaggio ai trapanesi di c ui fu ospite
onorato, di dare i natali,al grande Poeta greco,a Drepanon (antico                 A partire dal VI sec. a.C. e fino all'avvento in Sicilia dele legioni
nome di Trapani). Un frammento di ceramica prato-corinzia dell'VIli         romane, ogni generazione non sarà ris parmiata dalle vampe della
sec. a.C. rinvenuto nella zona del vecchio cimitero abbandonato             guerra tra i due popoli. A questi conflitti parteciperanno anche gli
rappresenta per Favignana il documento storico più antico di una            aegusei data la natura semitica dei loro abitanti di allora.
presunta quanto controversa presenza corinzia.
                                                                                   La furia greca, repressa per cos ì lungo tempo, si scatena e i
       Infatti, si potrebbe avanzare un'altra ipotesi, forse la più reali-  Fenici sono costretti ad abbandonare diversi stabilimenti in Sicilia.
stica, che quel frammento di ceramica sia stato portato a Favignana         Essi comprendono subito che è impossibile spezzare l'accerchia-
dai Fenici durante uno dei loro viaggi, provenienti da Corinto.C1l
                                                                            Note:
       Ad avvalorare questa tesi esistono identiche ceramiche ritro-         1) A proposito ciel coccio clelia l<otyle corin11a c 'è eia ricordare. però. che '"dall'aspetto
vate in tombe puniche presso la fenicia Mozia. Altri frammenti di           ciell'argill a e clelia pittura ciel t1po a fasce brun o·scuro e triangoli lanceola tì a raggera
colli e di pezzi di anfore fenicie sono stati rinvenuti a Favignana,         su fonclo color camoscio. scmiJrcrebiJe cledursi l'origine siceliota ciel frammento che
a riprova della presenza dell 'elemento semitico nella zona fin dal-        s1 rllmostrereillle un p rorlotto cl1 11ll1taz1one'". (A.M. 81s1. .. rcstHTlOnwnze purllclle""i.
l'VIli sec. a.C. La necropoli arcaica ad incenerazione con accredi-

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