Page 8 - PIT_Isole_Minori
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•      la prima a livello regionale ha avuto luogo lunedì 17 luglio 2003 presso la sede della
                 Presidenza della Regione a Palazzo d’Orleans;

                 •      le Conferenze di partenariato locale si sono tenute a Pantelleria (19 giugno 2003), a Ustica
                 (19 luglio), Favignana (25 luglio 2003), a S. Marina Salina per i quattro comuni eoliani: Lipari,
                 Leni, Malfa, S. Marina Salina (31 luglio 2003), a Lampedusa (12 settembre 2003).

                 •      la seconda a livello regionale ha avuto luogo martedì 13 gennaio 2004 presso la sede della
                 Presidenza della Regione a Palazzo d’Orleans.



                 1.2 Il dibattito


          Durante gli incontri sono emersi temi di dibattito e comportamenti dei soggetti coinvolti che permettono
          di individuare almeno due caratteristiche costanti che potrebbero essere sintetizzate in contenuti
          (progettualità potenziali) e approcci (l’interazione tra i soggetti). Dall’incrocio di questi elementi nel
          processo di costruzione della partnership è possibile intravedere criticità e opportunità sia per la
          definizione della leadership del gruppo, dei loro ruoli che per la creazione delle basi necessarie per il
          coinvolgimento partecipativo dei residenti delle Isole. Sullo sfondo si agita la questione dei fabbisogni dei
          turisti spesso in balìa della disorganizzazione dell’offerta di accoglienza locale.

          In questo documento si ritiene utile richiamare brevemente alcuni    aspetti  emersi dagli incontri  che
          rivestono carattere strategico ai fini della costruzione del PIT. Ci si riferisce in primo luogo all’approccio
          degli attori territoriali nei confronti del PIT come occasione di rimodulare le strategie di sviluppo già
          avviate. Durante gli incontri il contributo dei partecipanti è stato differenziato in vari modi a seconda
          della tipologia del soggetto e della sua competenza di tipo istituzionale, scientifico, rappresentativo e
          individuale.

          I soggetti in generale manifestano di apprezzare l’iniziativa ma avvertono il pericolo che il tempo a
          disposizione possa non consentire di raggiungere gli obiettivi prefissati garantendo una accettabile qualità
          dei risultati.


          Generalmente la complessità delle procedure e l’innovazione delle modalità di costruzione del progetto di
          sviluppo locale tende, da un lato, alla delega da parte dei soggetti istituzionali nei confronti dei tecnici e,
          dall’altro lato, alla richiesta più o meno esplicita di coinvolgimento nell’iniziativa per effetto della
          possibile visibilità che può essere conseguita partecipando attivamente alla costruzione del PIT. Per
          esempio, sono emerse tante iniziative pregresse di diversi soggetti (dal singolo imprenditore privato agli
          enti regionali) che potrebbero essere continuate anche all’interno del PIT.

          I comportamenti dei soggetti sono un aspetto del gioco più complesso tra gli attori che qui possono
          assumere un ruolo diverso rispetto al processo dei PIT “di terra”. La differenza consiste nel fatto che il
          PITIM adotta un processo di formazione della proposta progettuale di tipo concertativo e quindi non vi è
          il ricorso alla procedura di selezione pubblica che esclude il soggetto Regione dalla partecipazione diretta
          ai PIT. Probabilmente i soggetti locali istituzionali e non, per mancanza di esperienze pregresse di tipo
          cooperativo, temono che l’iniziativa regionale all’interno di una prospettiva di partecipazione attiva alla
          gestione del PIT Isole Minori, potrebbe tendere a confinare i soggetti locali in un ruolo di secondo piano.
          L’organizzazione degli incontri ha puntato a confortare in senso positivo tali preoccupazioni e cercando
          invece di valorizzare il tessuto di relazioni trasversali dai singoli alla Regione. Il tavolo tecnico ha inteso
          sottolineare questa come  preziosa opportunità di rompere i nodi allo sviluppo socioeconomico attuale in
          modo sostenibile attraverso la creazione di un PIT fondato sull’adozione di un modello organizzativo
          innovativo (anche rispetto alla esperienza dei PIT di terra ferma) in cui il rapporto tra soggetti privati,
          comuni, province, rappresentanze del partenariato socio economico è inserito in un ambito di relazioni




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