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Disoccupazione femminile
Le donne residenti non cercano un’occupazione stabile perché inconciliabile con il lavoro stagionale nel
quale sono molto impegnate, sia nel settore turistico che in agricoltura. Secondo l’intervistato,
l’affermazione femminile nel mondo del lavoro non è un problema, in quanto si tratterebbe di una
situazione paritaria di divisione dei compiti. Storicamente, in concomitanza con l’emigrazione degli
uomini, sono state le donne ad assumere la gestione del lavoro sia in casa che nelle campagne.
Imprenditorialità femminile
Alta presenza di attività imprenditoriali femminili nel settore turistico, in particolare nel settore
alberghiero. Uno dei principali alberghi di Malfa, per esempio, appartiene a una famiglia dove la
componente femminile ha molto peso.
Lavori tradizionali
Non si registrano attività tipicamente femminili quali il ricamo o le lavorazioni artigianali. Esisteva una
tradizione nella conservazione dei prodotti agricoli, per esempio conservazione dei capperi, ma pare
essere in forte riduzione.
Presenza delle donne nei luoghi decisionali
Cospicua rappresentanza femminile a livello istituzionale: uno dei tre sindaci è donna e la presidente del
GAL Isole Eolie era donna.Anche a livello di associazionismo si registra la medesima forte presenza
femminile.
PANTELLERIA
Le donne di Pantelleria godono di vivacità intellettuale e spiccato interesse a migliorarsi. Tuttavia, a
fronte di tali doti non corrispondono esempi importanti e diffusi di imprese femminili.
Emerge la necessità di organizzare luoghi di incontro per le donne e implementare l’offerta di asili nido,
specialmente durante il periodo estivo durante il quale le madri sono particolarmente impegnate. Tra le
strutture di utilità sociale vi sono una biblioteca delle donne e un centro internet gratuito, ma si sottolinea
che si tratta di iniziative che l’Associazione Donna lavoro donna porta avanti senza contributi, come
proprio “investimento” sulle potenzialità delle donne di Pantelleria.
Dall’elaborazione dei dati statistici e dalle problematiche evidenziate dal progetto di ricerca locale
(Progettazione e Sviluppo di Centri per l’Occupazione Femminile – progetto FSE), emerge inoltre, la
necessità di creare un luogo che assuma la vocazione di “informare-orientare-formare”.
Questo luogo è destinato alle donne “disoccupate/inoccupate” ma anche alle donne con “lavori
saltuari/precari”, alle donne che “vogliono migliorare la loro posizione lavorativa” e alle donne che
vogliono “intraprendere un’attività autonoma”.
I settori di intervento sono quelli propri dello sviluppo locale (turismo-commercio-artigianato), ma anche,
se opportunamente valutati, quello dell’agricoltura e dell’ambiente, settore il primo di tradizione, il
secondo di stretta connessione allo sviluppo locale.
Questo luogo necessita di continuità operativa e di strumenti adeguati alla realtà di un’isola.
La continuità operativa risponde alle problematiche poste dalle stesse donne di superare la frammentarietà
degli interventi finora realizzati nell’isola.
Gli strumenti adeguati (informazione puntuale, assistenza e consulenza, collegamento con reti, ecc.) sono
una necessità primaria per un luogo di marginalità geografica, quale è quello di un’isola con collegamenti
difficili e precari.
Questo luogo necessita di interlocutori sensibili e attenti: dagli Enti Locali all’imprenditoria locale,
soggetti che “accreditono” il luogo e l’azione che viene svolta, riconoscano le destinatarie del luogo
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