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Da Santa Caterina alla Colombaia di Giuseppe Romano

                         L'ERGASTOLO DI MARETTIMO: "LA TREMENDA FOSSA"

                                                                                    L'isola di Marettimo

Il Castello di Punta Troia, edificato sulla cima di un suggestivo promontorio (circa 116 metri.), all'estrema punta nord
- occidentale di Marettimo, sorge sulle fondamenta di una torretta di avvistamento costruita nel IX° secolo dai
Saraceni.
Nel XII° secolo, Ruggero II°, re normanno di Sicilia, fortificò le postazioni difensive delle Isole Egadi, tra le quali la
torretta di Punta Troia; ma fu nel 1600 circa che gli spagnoli edificarono l'attuale castello, dotandolo di una grande
cisterna per la raccolta dell'acqua e di una chiesetta.
Già alla fine del XVI° secolo, la guarnigione spagnola di stanza a Marettimo era composta da un vice castellano, 1
artigliere, 15 soldati e 3 guardie.
Intorno al castello di Punta Troia aleggiano tante leggende, tra cui quella celeberrima che narra la storia di due
sorelle che dividevano, insieme al castello, l'amore per lo stesso principe, fino alla tragica fine, quando, una delle
due, in preda ad un raptus di gelosia d'amore, spinse l'altra giù dalla rupe urlandole contro "l'appellativo" che poi
divenne il nome della punta di Marittimo.
E' proprio quella cisterna d'acqua, scavata nella roccia che, una volta svuotata passerà alla storia come "la
tremenda fossa di Marettimo".

                                                              LA FOSSA (le origini)
Durante il periodo feudale, che in Sicilia si protrasse, in pratica, sino al '700 inoltrato, la giustizia era affidata ai
Baroni, i quali la amministravano nell'ambito dei propri possedimenti come i proconsoli romani nelle province.
Dediti più alle armi che alle lettere, i Baroni erano quasi sempre ignoranti e ignari di diritto per cui erano assistiti, al
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