Page 113 - tonni e tonnare
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Centinaia di tunsti presenziano oggi alla mattanza e, alla sera, nella
piazza di Favignana o nelle hall degli alberghi, si intonano i canti della ton-
nara che vanno perdendo la loro caratteristica rituale ed i loro connotati di
ritmo perché non è più la fatica e lo sforzo disumano a cadenzarli. Il pesca-
tore che sta sul palco, bardato in pseudo costumi popolari, fingendo di tira-
re una finta rete e che canta sotto il bagliore dei riflettori, ha perso anch'es-
so il marchio della sua identità millenaria diventando grottesco.
Ma la pressante richiesta di ritorno al passato, sostenuta è vero
dall'operatore turistico, è il segno tipico della decadenza dei nostri tempi o
non piuttosto un inconscio tentativo di recuperare, nella stanchezza spossan-
te che il canto ricorda, il senso di una dimensione umana da tempo negletta
ed umiliata?
A me piace dare una risposta positiva in quest'ultimo senso: se così ve-
ramente fosse, insieme ad una volontà di intervento a livello di governo, ef-
fettivamente incidente e proiettato verso il futuro, una speranza ancora po-
trebbe alimentare le tradizioni e l'economia di una comunità affrancatasi nel-
la civiltà e nella cultura del tonno.
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