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che rimaneva del luogo di ancoraggio della flotta romana [PAGINA A FIANCO, A SINISTRA]
guidata da Lutazio Catulo che sferrò, con l’effetto devastante Ricostruzione di un’ancora in piombo
di un attacco a sorpresa, il colpo mortale alla flotta [PAGINA A FIANCO, A DESTRA]
cartaginese. Egli dovette intuire la rotta delle navi puniche Dal faro sulla sommità del capo si domina
guidate da Annone che, accorrendo da Marettimo in soccorso tutta lo specchio di mare sottostante
delle truppe di Amilcare bloccate sulla vetta di Erice, puntarono [SOPRA]
direttamente verso il Golfo di Bonagia, passando a nord di La costa selvaggia di Capo Grosso fu teatro
Levanzo per evitare la costa pattugliata dai romani. Fu proprio di sanguinosi scontri che segnarono le sorti
lì che la flotta di Lutazio Catulo, per ottenere il vantaggio della della prima guerra punica
sorpresa necessaria ad infliggere una vittoria schiacciante,
ordinò di tagliare le cime per non perdere tempo nel
recuperare le ancore issandole a bordo. L’agguato romano
arrivò così talmente inaspettato da determinare nella flotta
cartaginese lo scompiglio e la rapida ritirata.
Che il fatale scontro sia avvenuto proprio a nord di Capo
Grosso è stato anche confermato dalla ricerca archeologica,
tradizionale e strumentale, che ne ha rinvenuto le tracce e
confermato le dinamiche.
Il punto d’immersione è raggiungibile unicamente con
un’imbarcazione e, una volta scesi sott’acqua, grazie alla sua
limpidezza cristallina, è possibile ammirare i numerosi ceppi
d’ancora giacenti sul fondo senza la necessità di seguire un
itinerario definito. L’immersione, a cause delle frequenti e
spesso forti correnti, presenta un livello di difficoltà medio/alto.
Area marina protetta Isole Egadi 107