Page 111 - egadi_immersioni
P. 111
riferendosi con buona probabilità al nome di un’influente famiglia [PAGINA A FIANCO, A SINISTRA]
romana della Campania settentrionale (al confine con il Lazio) Le anfore sono spesso ricoperte da
esportatrice di vino lungo molte direttrici mediterranee. In organismi incrostanti
particolare, parrebbe che il bollo appartenesse a una personalità [PAGINA A FIANCO, A DESTRA]
femminile di spicco della famiglia: Papia Termia, vissuta proprio Le piccole perchie trovano riparo fra i ceppi
intorno alla metà del I secolo a.C.. La nave, con ogni probabilità d’ancora
partita dall’area del Lazio meridionale e doppiata l’estremità [SOPRA]
occidentale della Sicilia, aveva scelto di volgere la prua verso Un archeologo durante le operazioni di
un’imprecisata destinazione del nord passando nello specchio di scavo. Per portare alla luce il relitto è stato
mare tra Drepanum (Trapani) e Phorbantia (Levanzo). In prossimità necessario rimuovere quantità ingenti di
del luogo del naufragio la nave dovette avere una collisione con il sedimento
colmo della secca a poche centinaia di metri dalla costa. Il sito, per
evitare depredazioni, è stato sottoposto a tutela della
Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana che, dopo l’intensa
campagna di scavo finalizzata a riportare alla luce tutto il carico
rimanente della nave, ha realizzato nel 2006 un itinerario
archeologico subacqueo munito di sistema di telecontrollo con
telecamere subacquee che rimandano via cavo le immagini sin
sull’Isola di Favignana, dove sono visibili in diretta nei locali del
palazzo comunale. L’obiettivo, oltre all’attività di tutela, è stato
quello di offrire una più ampia possibilità di fruizione al grande
pubblico dei non subacquei potendo far ammirare il sito in una
sorta di immersione virtuale. Si tratta del primo vero esempio di
relitto visibile a distanza nella sua giacitura primaria.
Area marina protetta Isole Egadi 111