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13                           Relitto di Cala Minnola












                                    Nella prima metà del I sec. a.C. nello specchio d’acqua
                                    antistante Cala Minnola, sul versante orientale dell’isola di
                                    Levanzo, si consumò una tragedia del mare con
                                    l’affondamento di una nave oneraria romana con un carico
                                    di anfore vinarie di tipo Dressel 1B.


                                    È  interessante  ricordare  che  la  zona  del  relitto  si  trova  a  poche
                                    decine di metri da Punta Altarella dove si trovano le tracce di un
         C                          pregevole stabilimento per la lavorazione del garum (salsa a base di
                                    pesce e interiora) di epoca ellenistico-romana che quindi avvalora
         ZONA
                                    l’ipotesi  che  la  nave  potesse  avere  contatti  con  lo  stabilimento
                                    stesso. Il relitto giace tra i 27 e i 30 m di profondità. Si tratta dei resti
                                    del carico di anfore (una cinquantina) e di frammenti di vasellame
                                    (ceramica d’uso di bordo) a vernice nera. Con le ricerche effettuate
                                    nel  2005  ciò  che  resta  del  carico  del  relitto  è  stato  interamente
                                    messo in luce. Si tratta soprattutto di anfore vinarie del tipo Dressel
                                    1B databili al I secolo a.C.. Le anfore, rivestite internamente di pece,
                                    erano adibite al trasporto del vino, ma non è escluso che arrivate
                                    sull’isola con il loro carico di vino potessero poi essere riutilizzate per
                                    il trasporto dei prodotti della lavorazione del pescato e del prelibato
                                    garum prodotto nello stabilimento di Punta Altarella. Nel corso degli
                                    scavi subacquei è stato identificato sulla spalla di una delle anfore
                                    un  bollo  parzialmente  leggibile  che  riporta  il  termine  PAPIA,














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