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Località   Longitudine  Latitudine  amax 50mo   amax 50mo    amax 84mo
                                     MPS04 (g)    in questo    in questo
Stromboli     15.2204    38.8214                  studio(g)   studio (g)
Panarea       15.2191    38.7714       0.0777      0.1956       0.2290
              15.0875    38.6234       0.0802      0.2024       0.2391
              15.0236    38.6243       0.1041      0.2034       0.2423
                                       0.1185      0.1969       0.2340

Tabella 6. Valori proposti in MPS04 per le isole Stromboli e Panarea e valori
                                      ottenuti in questo studio.

              Figura 11. Pericolosità sismica delle isole Stromboli e Panarea, in termini di
              accelerazione massima con probabilità di superamento del 10% in 50 anni;

                                       50mo percentile dell’albero logico di fig.10.

2b.2) Ustica, Alicudi, Filicudi (e possibili riflessi su Vulcano, Lipari e Salina)
Le isole di Ustica, Alicudi e Filicudi risentono dei terremoti che si generano nella già
citata fascia di compressione localizzata al largo della costa settentrionale siciliana,
rappresentata in ZS9 dalla zona sorgente F. I valori proposti da MPS04 variano da un
minimo di 0.025-0.050g per Ustica, ad un massimo di 0.075-0.100g per Filicudi, e
sono determinati dalla attività delle ZS 932 (Eolie-Patti) e 933 (Sicilia Settentrionale).

Nel corso della realizzazione di MPS04, la ZS 932 è stata disegnata per rappresentare
un compromesso in termini di cautela nei confronti delle località costiere siciliane
(Palermo in particolare), tenendo conto delle seguenti considerazioni: i) il catalogo
CPTI04 riporta in quest’area sia terremoti di origine locale, sia alcuni, presumibilmente
localizzati nella citata zona F, per i quali non è possibile determinare con sufficiente
attendibilità i parametri epicentrali; ii) le relazioni di attenuazione correnti tendono a
sottostimare notevolmente gli effetti in terraferma dei terremoti che sono localizzati
nella zona F.

Questa soluzione, cautelativa per la Sicilia settentrionale, non lo è – in linea di
principio - per le isole in questione, anche se le medesime non sembrano aver subito
in passato effetti particolarmente distruttivi (tabb.7 e 8).

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